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Novità
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Progetto CLANFA per la biodiversità
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Conservare L'Ambiente iN Forma Attiva
Tutela della biodiversità e del territorio: il valore aggiunto della partecipazione
Comunicato stampa 30 novembre 2009
L'anno 2010 sarà dichiarato dalle Nazioni Unite quale Anno Internazionale della Biodiversità (IYB) allo scopo di informare sulla biodiversità, promuoverne la conservazione, incoraggiare associazioni, istituti ma anche singoli cittadini ad agire direttamente in maniera attiva per ridurre la costante perdita di diversità biologica a livello mondiale.
Per questo motivo in Europa l'IUCN (International Union for Conservation of Nature) già dal 2004 ha lanciato un'iniziativa denominata "Countdown 2010 Save Biodiversity" rivolta a Governi, ONG, settori economici e sociali per sensibilizzare l'opinione pubblica sul raggiungimento dell'obiettivo della riduzione della perdita di biodiversità entro il 2010. Il "Countdown 2010" - di cui l'Italia è uno dei primi firmatari - dovrebbe rappresentare anche un promemoria per i Governi degli impegni assunti a suo tempo con la ratifica nel 1992 a Rio de Janeiro della Convenzione internazionale sulla diversità biologica. L'impegno firmato nel 1992 sotto l'egida dell'UNEP (United Nations Environmental Programme, il programma ambientale delle Nazioni Unite) è focalizzato a "raggiungere una riduzione significativa della perdita di biodiversità entro il 2010, a livello globale, nazionale e regionale, come contributo per la riduzione della povertà e a beneficio di tutta la vita sulla Terra". L'impegno è stato riaffermato nel World Summit delle Nazioni Unite nel settembre 2005.
Il progetto educativo "CLANFA" prende spunto da questa prossima scadenza per promuovere la formazione di gruppi di giovani consapevoli dei pericoli derivanti dall'impoverimento della varietà biologica, che promuovano azioni correttive da poter attuare singolarmente o in forme collettive. Lo stesso acronimo del titolo dato al progetto, ovvero Conservare L'Ambiente iN Forma Attiva, contiene tutti riferimenti a quanto richiesto dalle organizzazioni internazionali: promuovere attivamente buone pratiche per la conservazione della biodiversità e più in generale dell'ambiente.
L'Obiettivo
L'obiettivo del progetto è quello di attivare gruppi di studenti mediante l'utilizzo di metodiche di partecipazione, i quali, dopo una analisi preliminare del territorio, ne individuino le criticità e in maniera condivisa definiscano buone pratiche e i relativi indicatori di misura del miglioramento ambientale. In particolare il territorio a cui ci si rivolge è quello marino e costiero che ricade all'interno del Comune di Trieste con lo scopo di approfondire temi e azioni che possono tutelare e agevolare l'integrità del patrimonio di biodiversità marina.
Gli attori sono classi o gruppi interclasse degli Istituti Scolastici di Secondo Grado presenti sul territorio triestino chiamati alla costruzione un progetto comune dove la specializzazione delle singole scuole consentirà ad ognuno di portare il proprio "pezzo del puzzle".
Il Percorso
Il percorso si compone di fasi successive svolte inizialmente dai singoli gruppi che indagano sulla conoscenza del territorio e delle sue criticità per poi riportarle in sessioni plenarie in cui ciascuno espone il lavoro svolto. A questo punto nuovi gruppi di interesse potranno nascere anche tra i gruppi appartenenti a istituti diversi che quindi opereranno nella stesura di buone pratiche da applicare al territorio per cercare di risolvere le criticità emerse.
scarica il file (PDF - 144Kb)
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Avvistamento di balenottera comune a Trieste
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Lunedì 9 novembre 2009
Nella mattinata di qualche giorno fa, nelle acque del Porto Vecchio di Trieste, è stato avvistato il dorso grigio di un grosso cetaceo. L'animale è stato individuato mentre nuotava in superficie di fronte alla sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco: si trattava di una balena lunga una dozzina di metri che si muoveva ad una velocità costante di cinque-sei nodi.
Secondo i biologi del WWF - Area Marina Protetta di Miramare, intervenuti sul posto per affiancare gli uomini della Capitaneria di Porto e dei VVFF allo scopo di seguire l'animale e stabilirne le condizioni di salute, si tratterebbe, con buona probabilità, di un esemplare di balenottera comune (Balaenoptera physalus), un Cetaceo appartenente al sottordine degli Misticeti, unico di questo gruppo ad essere presente regolarmente in Mediterraneo. A dispetto del suo nome però la specie non è più così comune nei nostri mari, tanto che risulta inserita tra le specie in pericolo di estinzione secondo la Lista Rossa dell'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) dato che la sua popolazione si è ridotta di oltre il 70 % negli ultimi 80 anni. Attualmente perciò e una specie protetta da convenzioni internazionali e i pericoli maggiori che corre sono soprattutto legati al traffico marittimo e alla riduzione del suo habitat.
Questa specie di balena vive normalmente in mare aperto dove le acque sono profonde, ma talvolta si spinge in baie e nei canali tra le isole a scopo alimentare. E' una specie cosmopolita, in Mediterraneo ne esiste una sottopopolazione residente distinta geneticamente che frequenta più facilmente i bacini occidentale e centrale rispetto a quello orientale. Gli esemplari più grandi possono raggiunge i 24 metri di lunghezza e pesare fino a 50-80 tonnellate. La loro dieta è molto varia, crostacei eufasiacei (krill), pesci e piccoli cefalopodi. Tra i cetacei, è una delle specie più longeve potendo arrivare fino a 90 - 100 anni oltre ad essere il secondo animale più grande mai esistito sulla Terra.
Non è la prima volta che un individuo di questa specie raggiunge il Golfo di Trieste: nell'autunno del 2000 furono avvistati una femmina adulta con un piccolo e successivamente, nell'estate del 2002 un altro esemplare entrò in porto S. Rocco a Muggia. Un ulteriore avvistamento si è avuto nell'estate del 2007: due esemplari osservati prima al largo di Grado sono stati poi rivisti a distanza di qualche settimana al largo di Miramare.
Ma ritorniamo all'ultimo avvistamento: la balenottera ha nuotato nello specchio di mare tra lo stabilimento balneare della Diga vecchia, il bacino San Giusto e il molo Audace e successivamente è entrata nel canale delimitato dalle banchine del Porto Vecchio e dalla diga.
L'animale si è trattenuto all'interno della diga del Porto Vecchio dove, come raccontato dai vigili del fuoco, ha "lanciato" un paio di spruzzi alti tre-quattro metri, poi dopo un paio d'ore, sempre "scortata" dalle motovedette si è diretta verso Pirano puntando verso il mare aperto.
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Quattro iniziative aperte all'entusiasmo di tutti per una grande missione:
Clean up the world - Puliamo il mondo
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a partire da casa nostra!
domenica 20 settembre 2009
Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Puliamo il Mondo è un'iniziativa di cura e di pulizia, un'azione allo stesso tempo concreta e simbolica per chiedere ambienti più puliti e vivibili.
Puliamo il Mondo 2008: un grande successo
Alla quindicesima edizione di Puliamo il Mondo hanno aderito 1.800 comuni e circa 500.000 volontari - tra famiglie e associazioni, insegnanti e studenti - che si sono rimboccati le maniche per ripulire 5.000 aree da rifiuti abbandonati. Ancora una volta è stata l'occasione per ribadire come, attraverso la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, questi ultimi possano trasformarsi in risorse utili per la nostra economia e il nostro ambiente.
Le origini: Clean up the World
Puliamo il Mondo è conosciuta a livello internazionale come Clean Up the World, una delle maggiori campagne di volontariato ambientale nel mondo. Con questa iniziativa vengono liberate dai rifiuti e dall'incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del mondo.
La campagna ha avuto origine dalla collaborazione tra Clean Up Australia e l'UNEP (United Nations Enviroment Programme), legate dal comune obiettivo di estendere su scala globale quanto proposto dall'iniziativa Clean Up Sydney Harbour Day, realizzata in Australia nel 1989.
Clean Up Sydney Harbour Day e, successivamente, Clean Up Australia sono stati ideati dal costruttore e velista australiano Ian Kiernan. Nel 1987 Ian Kiernan, navigando attraverso gli oceani con la sua barca a vela, fu impressionato e disgustato dall'enorme quantità di rifiuti che incontrava ovunque andasse, anche nelle aree più incontaminate come il Mar dei Sargassi nei Caraibi.
Nel 1990, sull'onda di quello che fu un grande successo, venne mobilitata l'intera nazione, nella prima giornata di Clean Up Australia, che registrò una partecipazione di oltre 300.000 volontari. Nel 1993, Clean Up Australia coinvolse altri paesi nella sua campagna di impegno per la tutela dell'ambiente, dando vita alla prima edizione di Clean Up the World.
Per questa edizione quattro aree protette costiere della Regione hanno deciso di unire gli sforzi domenica 20 settembre in un'azione dimostrativa di pulizia del litorale, coinvolgendo i volontari in grado di dare una mano per rimuovere dall'ambiente naturale protetto quei rifiuti provenienti anche da molto lontano che le maree e il vento fanno spiaggiare sul nostro bagnasciuga.
Giornata della Riserva Naturale Marina di Miramare
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4-5-6 settembre: un w-end per vivere il mare
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Week end ricco di attività, adatte a tutti, dalla caccia al tesoro subacquea a Sistiana, alla passeggiata sul Carso, dalla pulizia di porticcioli da "rifiuti invisibili" ma pur sempre pericolosi, fino alla liberazione di Sissi, la tartaruga Caretta caretta che ha finito la convalescenza presso la Riserva e verrà liberata nelle acque di Miramare.
maggiori informazioni
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Mamola, nuovo arrivo a Miramare
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Diario di una tartaruga a Miramare
Mercoledì, 26 agosto 2009
Mamola ci è stata portata ieri dalla Protezione Civile di Grado: una tartaruga di un'ottantina di Kg trovata ieri nello specchio d'acqua del porto a Grado dalla Guardia Costiera e recuperata dai volontari della Protezione Civile dell'Isola del Sole.
Ieri pomeriggio è stata trasportata al Centro Recupero Tartarughe dell'Area Marina Protetta di Miramare, e visitata dal veterinario dott. Paolo Zucca, che ha rilevato la presenza di un amo nella cavità orale dell'animale.
Mamola è al momento sotto osservazione, in una vasca presso il Bagno Ducale, in attesa delle radiografie e dell'intervento che il veterinario deciderà per lei.
giovedì, 27 agosto 2009
Stamattina Mamola è stata trasportata dalla riserva di Miramare alla Clinica Veterinaria San Francesco di Trieste e presa in cura dal dott. Zucca.
Le radiografie hanno confermato la necessità di intervenire per asportare l'amo incastrato nella gola dell'animale.
Nel corso quindi di un'ora di intervento, sotto anestesia, la tartaruga è stata liberata dall'arnese da pesca, che probabilmente aveva inghiottito assieme all'esca, e le sono stati rimossi i grossi balani che le avevano colonizzato il carapace.
Ora la aspetta la terapia a base di antibiotici e soluzione fisiologica e la tranquilla convalescenza che le permetterà di riprendere il largo nelle prossime settimane.
lunedì, 31 agosto 2009
Mamola ha avuto bisogno di una giornata intera per riprendersi dall'anestesia e dalla operazione ma già nel corso del week end le sue condizioni si sono rivelate in ripresa, tanto che ha accennato a nutrirsi da sola.
Proseguono, intanto, come prescritto dal veterinario Paolo Zucca, appassionato di queste meravigliose creature marine, le somministrazioni giornaliere di antibiotico.
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Rete abusiva a Miramare
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25 agosto 2009
Ferragosto da dimenticare, come scrive BluBLog, visto il triste ritrovamento di una rete da pesca abusiva proprio nei pressi della barriera di ripopolamento in piena Zona A di riserva integrale della area marina.
La segnalazione è stata data alla Capitaneria di Porto di Trieste, che si è incaricata di indagare sull'accaduto, e la notizia è stata comunicata alla stampa.
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Liberazione di Nenè, tartaruga marina di circa 6 anni
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27 luglio 2009
Da qualche giorno si è aggiunto a far compagnia alla piccola tartaruga Sissi (due anni circa) un secondo esemplare di Caretta caretta che è ora ospitata presso il Centro di Primo Soccorso dell'Area Marina Protetta di Miramare.
La tartaruga marina è stata raccolta nelle acque prospicienti il Circolo Canottieri Nettuno di Barcola da un'unità della Capitaneria di Porto di Trieste allertata dai bagnanti che l'avevano vista nuotare con qualche difficoltà.
Dopo un breve periodo di osservazione le sue condizioni sono state giudicate buone dai biologi e veterinari di Miramare tanto da prevederne il rilascio nella mattina di mercoledì 29 luglio p.v. al largo dell'Area Marina Protetta.
Essendo più grande della piccola Sissi - il suo carapace ha 34 cm di lunghezza e la sua età si aggira attorno ai 6 anni - le è stato dato il nome di Nenè, la sorella maggiore di Sissi, appunto.
Nenè potrà ora ritornare al suo ambiente per continuare la sua vita errante e solitaria che la porterà a stare in mare per almeno altri 10 / 15 anni e cioè fino a che, diventata adulta, ritornerà alla spiaggia in cui è nata per riprodursi e deporre le uova nella sabbia. Purtroppo sono sempre meno le spiagge adatte alla deposizione a causa della pressione umana sulle coste del Mediterraneo, ma siti come le isole di Lampedusa in Italia e Zacinto in Grecia contano fortunatamente sulla presenza continua e costante di nidi.
Nonostante ciò le tartarughe marine così come i cetacei rimangono animali la cui sopravvivenza è in continuo pericolo ed è un impegno per tutti cercare di aiutarli. Si invita perciò nel caso di avvistamento di individui in difficoltà, a segnalarne tempestivamente la posizione all'Area Marina Protetta di Miramare al numero 040 224147 dalle 9.00 alle 18.00 e/o all'ufficio della Capitaneria di Porto di Trieste 040 676611.
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Sissi, giovane tartaruga a Miramare
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22 luglio 2009
Sono stati i bagnanti a segnalarne la presenza qualche giorno fa, presso lo stabilimento Ausonia di Trieste: hanno subito chiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco perché l'hanno vista in difficoltà e hanno voluto metterla al riparo dai pericoli della Sacchetta.
Sissi, giovane esemplare della specie Caretta caretta protagonista dell'episodio, è per dimensioni la più piccola tra quelle segnalate in altre occasioni nel Golfo di Trieste: lunga appena 22 cm e larga 19, e del peso di circa un chilo, il carapace e il resto del corpo infestato dai balani e l'atteggiamento un po' stordito hanno impedito un rapido rilascio e consigliato invece un periodo di cure.
Infatti, dopo la prima assistenza data presso la loro sede, sono stati proprio i Vigili a segnalare la presenza di Sissi ai biologi dell'Area Marina Protetta di Miramare (Centro di primo soccorso tartarughe delle rete del WWF Italia) per affidarla alle cure di esperti.
Il dott. Paolo Zucca, veterinario che assiste il gruppo di intervento di Miramare, ha provveduto alla somministrazione di una terapia che ha permesso l'immediato trasferimento della tartaruga e la sistemazione nella vasca di ospedalizzazione di Miramare. La tartaruga ha reagito positivamente alle cure tanto da alimentarsi autonomamente con sardine e latterini.
I giovani ospiti di Miramare che frequentano i corsi di sea watching hanno potuto eccezionalmente seguire la sua nutrizione e hanno voluto battezzarla Sissi.
La specie Caretta caretta è molto comune nel Mediterraneo, mentre la sua presenza nell'Alto Adriatico durante l'anno è sempre sporadica. Le piccole dimensioni di Sissi lasciano supporre che la giovane tartaruga provenga da un nido del più prossimo luogo di deposizione, cioè l'isola di Zacinto, nel Mar Ionio.
Ci sono buone speranze che nell'arco di pochi giorni sia nuovamente in forze e in grado di prendere il largo per continuare in autonomia la sua lunga esistenza: infatti gli esemplari di Caretta caretta possono raggiungere facilmente i cinquant'anni e Sissi ne dimostra appena poco più di due.
Ricordiamo che la sopravvivenza di questa specie così come quella delle altre specie di tartarughe di mare, delfini e mammiferi marini è affidata alla sensibilità e impegno di tutti, pertanto si invita, nel caso di avvistamento di individui in difficoltà, a segnalare tempestivamente la cosa all'Area Marina Protetta di Miramare al numero 040 224147 dalle 9.00 alle 18.00 o all'ufficio della Guardia Costiera di Trieste 040 676611.
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Presentato il calendario "Estate in Riserva 2008"
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07 luglio 2008
Ricca offerta di attività per adulti e bambini per imparare a conoscere il mare e l'ambiente costiero del Golfo di Trieste: letture animate, escursioni in canoa, immersioni subacquee e pinneggiate in Riserva
ma anche pescaturismo e riciclo creativo in spiaggia all'insegna del divertimento eco-compatibile.
(vedi file in PDF allegato).
Durante la stagione estiva il Centro Visite della AMP Miramare è aperto ogni giorno con orario continuato dalle 10 alle 18, per eventuali visite guidate è necessario prenotare al numero 040/224147.
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Nuovo manuale "Valutazione dell'efficacia di gestione delle aree marine protette italiane" giugno 2008
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Un nuovo volume sul management delle aree marine protette italiane, curato dallo staff dell'Area Marina Protetta di Miramare - WWF Italia in collaborazione con Federparchi e Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, viene presentato in questi giorni a Trieste, edito dalle Edizioni Università di Trieste (EUT).
Il manuale parte dall'assunto che per svolgere adeguatamente il ruolo di tutela delle specie e degli habitat marini, conservare le biodiversità e contribuire a mediare i conflitti tra i diversi beneficiari delle risorse, le aree marine protette devono basare la loro gestione su piani di gestione efficaci e ben definiti e sul continuo monitoraggio dei risultati.
Il manuale si presenta come un pratico strumento di raccolta, analisi e valutazione di dati di grande utilità per gestori e professionisti della conservazione ambientale marina. Le realtà presentate sono quelle relative alle Isole Ciclopi, Miramare, Penisola del Sinis, Secche di Tor Paterno e Torre Guaceto, mentre in appendice al volume è inserita la traduzione del manuale "How is your MP doing?" il manuale di indicatori sociali e naturali per la valutazione dell'efficacia gestionale dell'aree marine protette curato dalla IUCN, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. |
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Gemellaggio con l'AMP del Plemmirio
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Il gemellaggio appena concluso tra l'Area Marina Protetta di Miramare - WWF Italia e quella del Plemmirio (Siracusa) ha permesso la collaborazione e il trasferimento di conoscenze relativamente all'organizzazione di servizi di interpretazione ambientale tra una delle prime AMP italiane, Miramare, che vanta 20 anni di esperienza di gestione sotto l'egida del WWF, e una delle più giovani, quella siracusana del Plemmirio, istituita appena nel 2004 e intenzionata a raggiungere in breve elevati standard qualitativi per la gestione dei servizi ambientali.
Nord e Sud, Trieste e Siracusa insieme, dunque, per arrivare alla preziosa produzione di uno strumento di pianificazione per l'educazione e l'interpretazione ambientale al Plemmirio, costruito durante i mesi di gemellaggio e destinato ad arricchire l'offerta formativa sul territorio dell'AMP siracusana.
L'occasione è stata creata dal progetto comunitario AGIRE -POR (Attivazione Gemellaggi Internazionalizzazione Regionale Esperienze di successo) promosso, con il contributo dell'Unione Europea, dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Durante l'incontro conclusivo aperto al pubblico e previsto per la presentazione dei lavori effettuati, è intervenuta anche una delegazione ministeriale per valutare i risultati del progetto, oltre ai rappresentanti delle amministrazioni pubbliche locali e a quelli delle istituzioni scolastiche alle quali si rivolgeranno principalmente i nuovi pacchetti didattici dell'AMP Plemmirio |
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Natura ed archeologia
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Nuovi itinerari subacquei per gli appassionati di mare grazie alla collaborazione tra l'Area Marina Protetta di Miramare ed il Comune e la Protezione Civile di Grado.
11 maggio 2008
Domenica è stata l'occasione per inaugurare il calendario delle attività di turismo naturalistico promosse dall'Area Marina Protetta di Miramare (amp) - WWF Italia, per l'estate 2008 e per avviare la collaborazione con i nuovi partner, il Comune di Grado e la Protezione Civile di Grado.
Il pretesto è stato quello dell'uscita pratica di formazione e aggiornamento delle guide subacquee dell'area protetta di Miramare, svoltosi quest'anno seguendo gli itinerari subacquei individuati nell'ambito del progetto TURSUB, un progetto realizzato dai Comuni di Caorle, Grado e Capodistria nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIA ITALIA-SLOVENIA 2000-2006, con l'obiettivo comune di valorizzare e promuovere il proprio ambiente marino attraverso la creazione di una rete transfrontaliera di percorsi subacquei, con gradi di difficoltà diversi, fruibili sia da sub più esperti che da turisti alle prime armi.
I siti archeologici visitati nel corso dell'uscita di domenica, ha visto impegnati nell'immersione tanto le guide dell'amp, quanto i padroni di casa della Protezione Civile di Grado, che hanno accompagnato nel sopralluogo le guide di Miramare.
I siti storici e archeologici al largo di Grado individuati dal progetto TURSUB saranno infatti parte del calendario di itinerari subacquei proposti nel corso dell'estate dalla organizzazione congiunta amp Miramare- Protezione Civile e Comune di Grado.
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Liberazione della tartaruga Caretta caretta nelle acque prospicienti la Riserva Marina
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Comunicato Stampa - 12/07/2005
Il giorno 26 Giugno è stata reperita al largo di Duino Aurisina, una tartaruga marina, Caretta caretta, che è rimasta in osservazione all'interno dell'area protetta sino alla mattinata del 12 luglio.
Le cure premurose dello staff della Riserva e la consulenza del Dott. Paolo Zucca ne hanno consetito la liberazione nelle acque prospicienti l'area protetta.
La liberazione è avvenuta in collaborazione con il personale della Capitaneria di Porto di Trieste.
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