(Venaria Reale, 21 Dic 23) Mille grazie a tutti coloro che quest'anno hanno contribuito alla ricerca scientifica.
E non ci riferiamo solo agli scienziati di tutto il mondo, agli accademici e ai premi Nobel, ma anche a tutte quelle persone "non addette ai lavori" che con una foto, un audio, un filmato o una mail hanno condiviso anche solo un'informazione con la comunità scientifica.
Stiamo parlando dell'importanza della Citizen Science, che l'Oxford English Dictionary definisce come "la raccolta e l'analisi di dati relativi al mondo naturale da parte di pubblico volontario che prende parte a un progetto di collaborazione con scienziati professionisti".
Negli ultimi 20 anni le iniziative di questo tipo si sono moltiplicate in tutto il mondo, grazie soprattutto alla grande facilità con cui oggi possiamo condividere informazioni in tempo reale con un semplice clic. Spesso bastano infatti solo un telefono e una connessione internet!
Un esempio di Citizen Science a noi molto vicino? L'esperienza ormai pluriennale con iNaturalist!
Stiamo parlando di una piattaforma gratuita di riconoscimento di animali, piante e funghi utilizzabile gratuitamente, sia tramite smartphone che da PC e che funge da ponte tra i cittadini e gli specialisti di tutto il mondo. iNaturalist permette all'utente sia l'identificazione immediata dell'essere vivente appena fotografato, sia di informarsi e di interagire con una ricca e diversificata community di esperti e di appassionati.
Affinché il dato sia veramente utile, è però importante geolocalizzare l'osservazione! Sapere dove è stato fotografato un determinato organismo aiuta gli esperti a validare o a correggere l'identificazione, ad ottenere informazioni riguardanti l'areale di distribuzione o a scoprire, ad esempio, un territorio appena colonizzato da una nuova specie esotica invasiva.
A seconda delle impostazioni dei nostri telefoni, il "geotag" può essere automatico e caricando la foto sull'App apparirà in mappa il segnaposto del luogo in cui abbiamo incontrato il nostro soggetto; in alternativa è possibile posizionarlo manualmente.
Attenzione però! Se sappiamo di aver fotografato qualcosa di raro, protetto o a rischio di estinzione, possiamo scegliere di "oscurare" le coordinate in modo da proteggere quell'essere vivente dai collezionisti e dai "raccoglitori seriali "(ebbene sì, esistono anche persone del genere). Queste coordinate, se lo vorremo, saranno visibili solo ed esclusivamente agli amministratori dei Progetti, cioè gruppi creati dagli specialisti per raccogliere e analizzare dati riguardanti determinati gruppi di viventi a scopo di tutela o ricerca.
Da alcuni anni IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente) e Regione Piemonte utilizzano anche questo strumento per raccogliere informazioni utili per la pianificazione e la gestione territoriale e l'EGAP dei Parchi Reali si è adeguato creando un Progetto Ombrello chiamato "Aree Protette dei Parchi Reali" . Al suo interno è possibile far confluire tutte le osservazioni naturalistiche fatte nei Parchi e nelle Riserve Naturali da noi gestite. E' uno strumento che si è già dimostrato utile in svariate occasioni, sia per il lavoro dei Guardiaparco, sia per quello dei Tecnici dell'Ufficio Ambiente dell' Ente e di numerosi studiosi e universitari che hanno utilizzato parte di questi dati per pubblicazioni, tesi o ricerche.
Nel caso in cui voleste darci una mano, basta registrarsi al portale, aprire la pagina del nostro progetto, unirsi ("join"), accettare di condividere con i nostri esperti le eventuali coordinate oscurate … e il gioco è fatto!
Come si può vedere, i numeri aumentano di giorno in giorno e dal 2020 ad oggi grazie a più di 380 persone sono state già raccolte più di 6700 osservazioni relative a 1490 specie di organismi viventi identificati grazie all'impegno di più di 1200 utenti. Numeri da capogiro che, con l'aiuto di tutti, sono destinati a crescere sempre di più!
Quindi, ancora una volta, grazie!
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