Vai alla home di Parks.it
 

Antica strada per Viù

Primo tratto: dal Ponte del Diavolo all'area attrezzata di Germagnano

  • Percorribilità: A piedi
  • Interesse: Flora, Fauna, Panorama, Storia

    La partenza del sentiero 
    Il sentiero natura che unisce la Riserva del Ponte del Diavolo all'area attrezzata di Germagnano costituisce il primo tratto del percorso escursionistico che risale poi in seguito la Valle di Viù, per raggiungere il Parco della Resistenza al Colle del Lis.
    Da un'attenta e corretta analisi storica il sentiero rappresenta la prima direttissima per le Valli di Lanzo. Questa via di comunicazione venne sempre sfruttata dai valligiani, ma si cercò di utilizzarla più convenientemente nel 500 e nel 600 realizzando una nuova mulattiera.
    Venne poi demolita in seguito a due ordinanze della Credenza di Lanzo (l'attuale Consiglio Comunale) il 10 gennaio 1556 e il 27 aprile 1557, e si impose per il passaggio una ammenda di 100 ducatoni, in quanto evitando il passaggio in Lanzo non si pagava "il dazio".
    Il transito venne ripristinato solo dopo il 15 dicembre 1621 grazie alle "Concessioni del Marchese di Lanzo, Don Gismondo d'Este.
    In uno dei famosi disegni di Clemente Rovere del 1840, ci illustra la vecchia strada di Viù in ottimo stato, purtroppo sulle pendici del Monte Basso totalmente disboscato per ottenere il carbone utilizzato dalle numerose fucine della bassa Valle.
    Perse notevole importanza alla fine dell'800 e venne pressoché abbandonata nel 900 a causa della nuova strada costruita in fondo valle.

    Visita al Ponte del Diavolo
    Visita al Ponte del Diavolo

    Itinerario da Lanzo
    Raggiunto il Ponte del Diavolo, per la strada prima lastricata, poi ciottolata, lo si oltrepassa e si volge a destra verso monte e si costeggia il fiume per pochi metri fiancheggiando le rocce, per poi salire per un evidente sentiero (bacheca).
    Il sentiero risale sulle pendici del Monte Basso dolcemente fino a raggiungere un centinaio di metri sulla stura. Proseguendo a mezzacosta a fianco di caratteristici muri a secco, dopo 15 minuti si giunge a un punto panoramico posto sopra l'uscita della galleria che porta nelle tre Valli, di qui si può ammirare tutta la conca di Germagnano che in un tempo remoto occupato da un grande lago, successivamente riempito da sabbia e ghiaia dal fiume, da cui prese il nome "flarea magna", secondo alcuni storici. Oltrepassato il punto panoramico il sentiero sale leggermente per poi continuare a mezzacosta sino a raggiungere un rudere per discendere su una strada sterrata che conduce alle baite di Monte Basso.
    Attraversato lo sterrato in prossimità di due case ancora in buone condizioni si imbocca nuovamente il sentiero che inizialmente si abbassa verso il livello del fiume, per poi proseguire in piano tra boschi di castagno, querce e faggi, nel sottostante greto del fiume si possono vedere gli aironi cenerini che stazionano tutto l'anno nella Stura. Lungo il percorso si possono ammirare tutti quei fiori caratteristici del sottobosco, nonché funghi nei periodi stabiliti da madre natura, il sentiero continua sempre a mezzacosta seguendo i valloncini che ricchi di vegetazione offrono riparo a caprioli individuabili a circa metà percorso del sentiero natura.     
    Il percorso esce lentamente dal bosco permettendo a volte delle belle visuali sull'abitato di Germagnano, in questa zona è possibile l'incontro con la volpe.  
    L'itinerario dopo aver toccato dei ruderi si alza leggermente verso sinistra per giungere alle prese di un acquedotto ove si trova una strada sterrata che discende sino all'area attrezzata di Germagnano.

    share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
    © 2024 - Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali