Perno del Parco è il medioevale Ponte del Roch o del Diavolo.
Il 1° giugno 1378 la Credenza di Lanzo, radunata nella chiesa di S. Onofrio in piazza S. Pietro e presieduta dall'allora castellano Aresmino Provana, deliberava la costruzione di questo ponte, imponendo per dieci anni un dazio sul vino. La spesa fu di 1400 fiorini.
Unisce il monte Basso e il monte Buriasco, in una stretta gola con le pareti a precipizio, scavate nei tempi preistorici dalla Stura, che formava un ampio lago nella piana di Germagnano.
Il ponte di eccezionale valore architettonico e storico, di circa 37 metri di gittata, motivo ancora oggi di ammirazione e di studio è costituito da un solo arco gotico, lungo m. 65, largo m. 2,27 e alto m. 15: ha una gittata di circa m. 37, a schiena d'asino.
La fantasia popolare si sbizzarrì a creare leggende intorno all'ardita costruzione, tanto da attribuirla al diavolo: tra i tanti ricordiamo Angelo Brofferio, Giovanni Prati e Nino Costa.
C'è chi scorge, al capo del ponte presso la cappella di S. Rocco, l'impronta lasciata dallo zoccolo del maligno che, terminata l'opera, l'avrebbe valicata con un solo grande passo. O è un segno di stizza per essere stato giocato dai lanzesi che, anziché l'anima pattuita, gli fecero trovare nel sacco, chi dice un povero cane, chi una forma di toma?
Il ponte ebbe comunque grande importanza nella storia di Lanzo e delle Valli. Il 15 luglio 1564, essendovi grande timore di contagio, il Consiglio di Credenza della Castellania dispose che fosse costruita, sulla sommità dell'arco, una porta per chiudere il ponte del Roc e, nel contempo, si posero guardie lungo i confini del territorio. Il 7 settembre dello stesso anno si vietò l'accesso nelle Valli a chicchessia, salvo che presentasse "la bolletta del luogo di provenienza, contrassegnata dal sigillo di Lanzo".