(31 Mag 11) Gli occhi tondi, neri e vivacissimi, le orecchie dai lunghi ciuffi e la folta coda, i salti da acrobata con cui sfreccia sui tronchi degli alberi o plana tra una chioma e l'altra: l'epiteto di folletto dei boschi non può che essere il più adatto per lo scoiattolo, protagonista indimenticabile di tanti cartoni animati e presenza imprescindibile nella vita di selve e pinete.
Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris), specie ad ampia distribuzione eurasiatica, è presente in tutta l'Italia peninsulare, con popolazioni più o meno numerose; nella Lista Rossa dell' IUCN del 2010 non è considerato minacciato ma mostrerebbe, In Italia, una tendenza al declino dovuta alla perdita o frammentazione degli habitat e, in Piemonte e Liguria, alla forte competizione con lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinenis), specie introdotta dal Nord America. Tuttavia, di recente lo scoiattolo comune sembra essere in espansione, almeno nel Lazio; questa tendenza è stata osservata, negli ultimi due anni, anche nella più "cittadina"delle Riserve Naturali site nel Comune di Roma, quella di Monte Mario che, a poca distanza da Piazza San Pietro, domina i quartieri Prati e Trionfale. Vedere questi agili roditori arboricoli, guardinghi ma anche curiosi dell'uomo, intenti alle loro attività quotidiane nelle piccole pinete e nei nuclei di foresta mediterranea di Monte Mario, quasi assediati da strade trafficate e quartieri affollati, è un segnale incoraggiante e un dato di rilevante importanza scientifica. Infatti lo scoiattolo, pur essendo meno esigente, in fatto di habitat, di altri Roditori arboricoli come il ghiro e il moscardino, è comunque un valido indicatore di buona qualità degli ambienti boschivi: e ciò è ancor più significativo se i boschi sono inseriti in un contesto urbano.
Per questo l'Ente Regionale RomaNatura, che gestisce 15 Aree Naturali Protette all'interno di Roma, sta avviando un'indagine scientifica sulla popolazione di scoiattolo comune nella Riserva di Monte Mario. Mediante osservazioni dirette e con l'impiego di appositi strumenti, quali mangiatoie e trappole per peli (hair tube) si cercherà di valutarne la consistenza numerica, di evidenziare l'uso differenziale degli habitat e delle loro risorse alimentari nel corso delle stagioni, di capire i rapporti interspecifici con il ratto nero, anch'esso arboricolo, e le eventuali relazioni con il nucleo di scoiattoli forse più noto di Roma, quello di Villa Ada.
Tutti i cittadini che frequentano l'area protetta sono invitati a collaborare, in primo luogo rispettando gli strumenti di ricerca sopra citati e attenendosi alle indicazioni che verranno affisse nelle aree di indagine. Segnalazioni e fotografie saranno un utile complemento alla ricerca: potrete inviarle al nostro funzionario Dott.ssa Cinzia Forniz all'indirizzo email forniz@romanatura.roma.it .