4.3. il parco come attore di policy.

 

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nel momento della sua nascita ha dovuto affrontare diversi problemi legati all'accettazione del suo ruolo e all'importanza della sua presenza nel territorio.

Un dato che sicuramente emerge da una analisi anche sommaria degli interventi e soprattutto delle loro modalità attuative è la collaborazione che si è instaurata tra l'Ente Parco e gli Enti locali: molti progetti sono stati strutturati e realizzati grazie ad un fattivo lavoro Comune tra il Parco e le altre istituzioni presenti sul territorio.

Per ottimizzare i rapporti tra i vari Enti che intersecano le loro competenze territoriali con quelle del Parco Nazionale, nel corso dell'anno 1998, sono stati firmati alcuni protocolli di intesa che senz'altro hanno significato simbolico, ma sono soprattutto importanti in quanto gettano solide basi di collaborazione fra tecnici e amministratori di diversi Enti individuando progetti, priorità e peculiarità specifiche di ogni soggetto.

Con il protocollo di intesa tra l'Ente Parco e il Comune di Santa Sofia, i due Enti riconoscono come obiettivi comuni la tutela e la valorizzazione ambientale, il coordinamento delle azioni, la crescita culturale ed economica del territorio del Comune di Santa Sofia, nonché il miglioramento del rapporto fra il Parco e le popolazioni residenti.

Con il Protocollo di intesa fra la Provincia di Forlì-Cesena, l'Ente Parco e Romagna Acque S.p.A., dove alla Provincia di Forlì-Cesena viene riconosciuto un ruolo di coordinamento, il Parco e Romagna Acque si sono impegnati a creare un tavolo di incontro, confronto e concertazione per individuare programmi pluriennali di intervento mirati alla tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e socioeconomica del territorio, alla salvaguardia delle risorse idriche, alla difesa del suolo e al riassetto idrogeologico. I firmatari del protocollo si impegnano inoltre alla definizione di un sistema di informazioni reciproche su tutti i dati ambientali, legislativi ed economico finanziari in grado di determinare sinergie e collaborazioni.

Infine, con il Protocollo di intesa fra l'Ente Parco e il Comune di Poppi, oltre al riconoscimento da parte dei due Enti di obiettivi e strategie finalizzate alla tutela ambientale, alla valorizzazione delle risorse ed al coordinamento delle azioni, viene messo in rilievo il fatto che i territori del Comune di Poppi inseriti nel Parco contengono, rispetto agli altri Comuni, il più elevato numero di centri abitati e di popolazione residente.

Concludendo, possiamo affermare che l'Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, in questi cinque anni di attività, si è mostrato all'altezza delle sfide imposte dal suo ruolo, grazie alle forti motivazioni che hanno caratterizzato il lavoro di tanti collaboratori che hanno scandito la crescita tumultuosa e costante dell'Ente Parco fin dai suoi primi passi. Il successo del Parco è quindi il risultato di un forte impegno degli organismi di direzione e della struttura che, insieme, hanno trovato motivazioni, ideali e collaborazioni giuste.