Riserva integrale di Otonga



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Coordinatore della Riserva Otonga: Giovanni Onore
  • Sede: Dipartimento di Scienze Biologiche dell' Università Cattolica dell' Ecuador
  • Tel: 593-2-529-250
  • Fax: 593-2-529-250
  • E-mail: gonore@puceuio.puce.edu.ec
  • Superficie: 1000 ha


La storia della riserva



Padre Giovanni Onore all’ingresso della Riserva di Otonga

certificato
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La Riserva di Otonga esiste non in forza di atti legislativi di tutela, ma grazie all’acquisizione progressiva di lotti di terreno forestale da parte di una Fondazione appositamente costituita, la FUNDACIÓN OTONGA, riconosciuta con accordo ministeriale ecuadoregno; obiettivo costante del progetto è quindi reperire fondi per nuovi acquisizioni territoriali; un escursus delle tappe di accrescimento dell’area pone in immediata evidenza come da sempre si sia creato uno stretto legame con l’Italia. I primi cento ettari di bosco furono acquistati nel 1988 ed il loro controllo fu affidato alla famiglia Tapia: Don Cesar ed i figli Italo, Elicio e Arturo si sono occupati sin dagli inizi della protezione della fauna e della flora avviando anche le attività guidate per i visitatori.
Nel biennio 1992/1993, la Riserva raggiungeva i 650 ettari, acquistati grazie alle donazioni ricevute principalmente mediante il Prof. Mario Pavan ed il Premio GAMBRINUS "GIUSEPPE MAZZOTTI" che aprì una apposita sottoscrizione.
Alla fine del '97, grazie al contributo di 20 milioni giunto dalla VALCUCINE di Pordenone, si è proceduto all'acquisto di altri 200 ettari circa di foresta realizzando il congiungimento alla riserva naturale statale "La Florestal", di circa 4.000 ettari, creando così un grande corridoio verde.
Nel febbraio 1998 con la nascita di BIOFOREST, sostenuta in primis dalla VALCUCINE, a cui si aggregarono ben presto altre industrie, l'Otonga, che si estendeva ormai su circa 850 ettari, era destinata ad ampliarsi notevolmente e in tempi rapidi. Grazie alle nuove significative risorse finanziarie, fu possibile sviluppare un progetto pilota decennale articolato in diversi interventi e con vari obiettivi.
Nel '98, alla struttura costruita al momento dell'acquisto si è ben presto aggiunta una costruzione di maggior ampiezza che consente l'alloggio a una trentina di persone. Così biologi e naturalisti di diverse parti del mondo, hanno potuto visitare la Riserva, come pure diversi gruppi di studenti universitari di Quito hanno fatto esperienza in campo imparando a conoscere la fauna e la flora di Otonga.
Nel '99 è stata costruita a fianco una stazione scientifica per facilitare lo studio della fauna e della flora di Otonga in loco. Nelle immediate vicinanze, è stato creato un grande vivaio con diverse piante native (ben ventimila) a cui si è già attinto per riforestare qualche macchia all'interno e ai bordi della Riserva Otonga. Con l'aiuto di alcuni giovani della zona sono state poste a dimora circa 35.000 piantine ricavate dai semenzai e dai vivai. Per consentire l'alloggio in loco ai lavoratori del vivaio è stata riadattata una vecchia abitazione preesistente appartenente all'ex proprietario. La Foresta Otonga con gli ultimi acquisti ha ormai ampiamente superato i 1000 ettari di estensione. A partire dal biennio 1999/2000 sono state assegnate alcune borse di studio a giovani universitari dell'Ecuador, finanziati studi, ricerche e pubblicazioni specifiche sulla Foresta Otonga, potenziate e migliorate le strutture ricettive e logistiche situate all'interno della Foresta.

Approfondimenti


Il progetto di collaborazione dell'Ente Parchi Astigiani

La Regione Piemonte ha da anni avviato un programma di cooperazione decentrata tra le Aree protette piemontesi e quelle di alcuni “Paesi in via di sviluppo”; in tale ambito sono state cofinanziate iniziative interdisciplinari spazianti dalla mera tutela ambientale ad interventi di valorizzazione territoriale, finalizzati all’incentivazione dello sviluppo economico, sociale e culturale, anche tramite lo scambio di competenze e risorse tecniche.
I Parchi Astigiani nell’ambito di tale programma conducono un progetto articolato con un’area naturale dell’Equador, denominato "gemellaggio dell'Ente Parchi Astigiani con la Riserva Integrale di Otonga". Inserendosi nel programma di acquisizione di terreni forestali a favore della FUNDACIÓN OTONGA (riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente locale con Acuerdo Ministerial 93 del 28-V-1998) si è provveduto ad acquistare tramite Padre Onore ed a favore della Fondazione stessa un superficie boscata di 5 ettari in località Narjito.
Giovanni Onore, nato a Costigliole d’Asti, laureato in Agraria e frate Marinista, da oltre venti anni vive a Quito ove è docente di Entomologia presso la locale Università Cattolica; nel corso della sua permanenza in Ecuador si è fortemente adoperato per la conservazione dell’importante foresta andina diventata in seguito la Riserva Integral de Bosque Nublado Otonga; nel corso dei suoi periodici ritorni nell’astigiano padre Onore ha divulgato il progetto di tutela andina, stimolando sul territorio progetti di cooperazione a diverso livello (scuole Medie, WWF, privati cittadini) comunque finalizzati ad ottenere fondi per acquistare nuovi lembi di foresta pluviale.

La biodiversità



fauna

Cavendishia Grandifolia

Grazie al contributo di studiosi di diversa nazionalità, è in fase di redazione un censimento delle specie animali e vegetali dell’Area; la riserva è considerata come una delle aree più importanti della Terra per la sua grande biodiversità.

La fauna

Attualmente sono sate registrate più di cinquanta specie di mammiferi, tra cui la pacarana o guanta (Dynomis branickii), specie dichiarata in pericolo di estinzione a causa della deforestazione e della caccia, la guatusa (Dasyprocta punctata), due specie di porcospino del genere Coendou, diverse specie di raposa o volpe (tra cui quella "mangiauova"), il topo marsupiale Caenolestes sp.
Esistono inoltre ben tredici specie differenti di pipistrelli (il pipistrello orecchiuto, il pipistrello albino comune, il pipistrello coda di topo grande Molossus ater), l'orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus), il gatto delle paglie (Oncifelis colocolo), il tigrillo piccolo (Felis tigrina), il puma o leone americano. Visitatori specialisti hanno stimato che nella riserva esistono più di 200 specie di Uccelli tra i quali: colibrì Coeligena wilsoni e C. torquata, i picchi Piculus rivolii e Veniliornis fumigatus, la rondine Condor Streptoprocne zonaris, il tucano andino Andigena laminirostris, ecc. Innumerevoli ovviamente sono le specie appartenenti alla fauna minore, anfibi, rettili, insetti… frequentemente si incontrano specie nuove per la scienza come la spettacolare Mantide dalle ali formose (Calopteromantis otongica); in Otonga vivono alcuni tra gli insetti più grandi del mondo, come i famosi Dynastes hercules e Dynastes neptunus.


La flora

La varietà di ambienti, sempre particolarmente ricchi di specie, e la progressiva annessione a tutela di nuove porzioni di territorio, rende particolarmente arduo l’opera di aggiornamento della check-list delle specie di biocenosi instaurate; recentemente è stata rinvenuta una nuova specie di roditore, attualmente in fase di descrizione.
Sotto l’aspetto botanico sono presenti oltre 75 differenti famiglie ed identificate circa 600 specie di piante, tra cui Croton suribus (sangue di drago), la Cedrela odorata (il cedro spagnolo), i generi Heliconia, Anthurium, Philodendron, Psammisia, Acalipha, Persea, Miconia, Ficus, Peperonia, Solanum.