Parchi della Regione di Arusha



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Ente Gestore: Ministero delle Risorse Naturali e del Turismo
  • Sede: TANAPA, P.O. Box 3134, Aruscha, Tanzania
  • Tel. 0255 27 2501930/1-9
  • Fax: 0255 27 2548216
  • E-mail: tanapa@habari.co.tz
  • Superficie: 137 kmq
  • Istituzione: 1967

La Regione di Arusha

kilimanjaro
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Moses
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Il contesto geografico e ambientale

La Regione di Arusha copre una vasta porzione del territorio del nord della Tanzania e si estende per circa 85.500 kmq. La Regione comprende al suo interno una porzione della East African Rift Valley delimitata a ovest da una parete che attraversa la Regione di Arusha da nord a sud, mentre a est, in questa porzione della Rift Valley non esiste una formazione corrispondente ma il territorio si eleva gradualmente. A est della parete del Rift il territorio è lievemente ondulato interrotto da colline isolate e vulcani estinti; a ovest, invece, il territorio diventa più movimentato e include il massiccio altopiano del Cratere del Ngorongoro e alcune montagne e colline piuttosto estese.
Nella porzione occidentale della Regione sono compresi tre grossi laghi: il Lago Eyasi, il Lago Manyara e il Lago Natron.
Dal punto di vista climatico la Regione è classificata come zona a clima arido e semi arido, con una pronunciata stagione secca ed una singola stagione delle piogge che va da novembre-dicembre ad aprile-maggio. Normalmente la stagione delle piogge ha un andamento bimodale con un primo periodo di piogge che va da novembre a febbraio, meno intenso e regolare, le "piccole piogge", ed un secondo periodo più intenso e meno variabile, quello delle "grandi piogge", che va da marzo a maggio. La precipitazione media annua è di 650 mm di pioggia con grandi variazioni di anno in anno. Le temperature variano da una minima media annua di 16°C in luglio ad una massima media annua di 27°C.


La Flora e la Fauna

bufali
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elefante
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tarangire
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Lavoro
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La vegetazione è tipicamente a savana. Quest’ultima è densamente alberata o arbustata nella parte più meridionale della Regione, mentre le praterie aperte dominano nella parte più settentrionale, soprattutto a ovest; nella parte centrale si trovano per lo più praterie alberate o arbustate. Frammisti a questi principali tipi vegetazionali si trovano zone di foresta, di bosco, praterie su terreni alluvionali, vegetazione delle gole profonde.
Di grande interesse in questa Regione è la fauna selvatica; secondo alcuni censimenti aerei condotti sull’intero territorio vi sono all’incirca 1,9 milioni di capi di animali selvatici di grossa taglia, esclusi oltre 1,5 milioni di fenicotteri che trascorrono parte dell’anno in quest’area. Di questi animali, la maggioranza è inclusa nel distretto di Ngorongoro.
Le specie numericamente più importanti sono tre: lo gnu, la zebra e la gazzella di Thompson. Questi tre Ungulati costituiscono circa l’86% di tutti i capi di animali selvatici, esclusi gli uccelli. Vi sono poi anche grosse popolazioni di elefanti, altri tipi di gazzelle e di antilopi, bufali, giraffe e rinoceronti tra gli animali di grossa taglia, ma numerosi sono anche animali di media e piccola taglia quali vari carnivori (leoni, iene, leopardi, ghepardi, sciacalli, licaoni, e piccoli carnivori), piccoli erbivori e parecchi uccelli.
Tutta la Regione è interessata da movimenti migratori di alcuni dei grossi erbivori, movimenti che negli ultimi decenni sono stati drasticamente ridotti a causa di un aumento della popolazione umana e di una conseguente diminuzione di territorio disponibile per la fauna selvatica. Questo, unito all’attività di caccia indiscriminata e non legale, effettuata in modo pesante fino a pochi anni fa, ha portato anche all’estinzione o alla diminuzione drastica delle popolazioni di alcune specie, quali il rinoceronte, l’ippopotamo, l’antilope equina.

I Parchi e le aree protette della Regione di Arusha

La Regione include al suo interno alcuni dei principali Parchi e zone protette del Nord della Tanzania quali:
  • Parco Nazionale Tarangire
    Vasto all’incirca 2600 kmq è caratterizzato da savane alberate (il baobab e l’acacia a ombrello sono gli alberi più comuni) e arbusteti più o meno fitti; ospita una delle più importanti popolazioni di erbivori selvatici dell’Africa orientale. E’ un Parco stagionale, nel quale si concentra una enorme quantità di fauna selvatica nella stagione secca a causa della presenza di una fonte d’acqua permanente rappresentata dall’omonimo fiume che attraversa il Parco da sud a nord in tutta la sua lunghezza. Nella stagione delle piogge gli animali si disperdono invece in un’area molto più vasta della steppa Masai. Riveste quindi un ruolo molto importante come rifugio durante la stagione secca.

  • Parco Nazionale di Arusha
    E' un Parco di montagna che include tutto il Monte Meru, alto 4566 m, un vulcano ancora in parte attivo. Questo Parco, a pochi chilometri dalla città di Arusha, è principalmente un Parco a foresta e ospita parecchi erbivori, diversi tipi di scimmie e molti uccelli. Elefanti e bufali si possono trovare anche alla quota di 3500 m. s.l.m.

  • Parco Nazionale del Lago Manyara
    Si trova alla base della spettacolare parete della Rift Valley. Il Lago, vasto circa 230 kmq, può prosciugarsi totalmente o quasi nelle annate di estrema siccità, mentre durante la stagione delle piogge ospita un enorme numero di fenicotteri. Il Parco, nonostante di piccole dimensioni (330 kmq), comprende molti diversi tipi di habitat, dalla foresta, i boschi di Acacia, le praterie aperte, alle paludi e ai bordi del Lago stesso.

  • Ngorongoro Conservation Area
    Comprende tutto il vasto cratere del vulcano Ngorongoro ormai spento, che ospita al suo interno un vasto numero di animali selvatici tra cui gli unici pochi esemplari di rinoceronte nero ancora superstiti in Tanzania. Le foreste dei pendii del vecchio vulcano costituiscono un importante rifugio per molti animali dell’area circostante, mentre le praterie aperte sono utilizzate come area per la stagione delle piogge dalla fauna migratrice dell’ecosistema Serengeti. All’interno di questa area è compreso anche un importante sito archeologico in cui sono stati fatti ritrovamenti preistorici. Infine all’interno dell’area vivono circa 26.000 pastori nomadi Masai con le loro mandrie di animali domestici.

Il Contesto Socio-politico

Il contesto socio-politico
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Camel Safari
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La conservazione delle risorse naturali è una delle priorità del governo della Tanzania. Il Ministero delle Risorse Naturali e del Turismo è il responsabile della formulazione di una politica di conservazione della fauna selvatica, principalmente attraverso la Wildlife Division (WD) e la Tanzania National Parks (TANAPA). Quest’ultima è responsabile della gestione dei 12 Parchi Nazionali presenti in Tanzania, tre dei quali sono nella Regione di Arusha.
La politica del Ministero in materia di conservazione della fauna selvatica si basa sul coinvolgimento delle comunità locali nelle aree esterne ai Parchi Nazionali. Gli obiettivi di tale politica sono tra gli altri:
  • proteggere e gestire l’ambiente ed in particolare la fauna selvatica: una perdita di biodiversità costituirebbe un danno enorme per il Paese non solo dal punto di vista ecologico ma anche economico
  • assicurarsi che la conservazione della fauna selvatica possa divenire una forma di utilizzo del suolo da cui le comunità locali possano trarre beneficio
  • integrare la conservazione con lo sviluppo rurale delle comunità locali; in particolare si pone attenzione sull’utilizzo sostenibile della risorsa fauna selvatica in modo che tale risorsa porti benefici al pari di altre e che venga sfruttata nel pieno rispetto dell’ambiente.

La Regione di Arusha è una Regione ad economia prevalentemente rurale. Come molte altre zone rurali del Paese è soggetta ad una crescita economica molto lenta e ad una non equa spartizione delle risorse. Le attività rurali che si svolgono in questa Regione sono legate principalmente all’agricoltura e alla pastorizia. Piccoli villaggi fatti per lo più di capanne sono sparsi un po’ ovunque sul territorio della Regione. Infine le capanne fatte per lo più di fango tipiche dei pastori nomadi sono abbondanti soprattutto nei distretti di Kiteto, Ngorongoro e Monduli.
L’agricoltura intensiva sta aumentando fortemente negli ultimi anni ed è proprio questa forma di uso del suolo che si trova maggiormente in contrasto con la conservazione della fauna selvatica ma anche con l’utilizzo tradizionale del territorio che è quello legato al nomadismo. Per quanto riguarda la pastorizia nell’intera Regione di Arusha si contano all’incirca 4,6 milioni di capi di bestiame, principalmente bovini e ovini.
I gruppi etnici presenti nella Regione di Arusha sono principalmente:

  • i Masai, che tradizionalmente praticano la pastorizia basata sul nomadismo utilizzando quindi grosse estensioni di terra; numerosi studi hanno dimostrato che tale stile di vita è totalmente compatibile con la conservazione della fauna selvatica e del suo habitat. Oggi i Masai stanno modificando le loro abitudini di vita non potendo più praticare il nomadismo e dovendo quindi integrare l’attività di allevatori con quella di agricoltori.
  • gli Arusha, originari della zona del Monte Meru e migrati poi nelle zone circostanti. Sono principalmente pastori-agricoltori e attualmente si dedicano anche all’agricoltura intensiva e ad attività commerciali.
  • gli Iraqw, i Warangi, gli Mbulu e i Chagga; alcuni membri di questi gruppi possiedono trattori, camion, negozi e coltivano grossi appezzamenti di terra.
  • i Sandawi e i Dorobo tradizionalmente dipendenti esclusivamente dalla fauna selvatica ma attualmente costretti a dedicarsi all’agricoltura sedentaria.