Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 54



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Mediterraneo

Mediterre: risultati di una manifestazione giunta alla quinta edizione

Anche quest’anno, dopo la pausa del 2007, ha avuto luogo a Bari, dal 7 all’11 maggio, Mediterre-Fiera dei Parchi del Mediterraneo, organizzata, come sempre, dalla Regione Puglia e da Federparchi e giunta ormai alla V edizione.

La straordinarietà del Mediterraneo è nota: la regione è caratterizzata da una storia e cultura in comune di straordinario valore e la sua specificità geografica ed ecologica la rendono uno degli “hot spot” della biodiversità mondiale. I paesi del bacino del Mediterraneo accolgono circa 400 milioni di abitanti, di cui 135 milioni nella zona costiera, dato in aumento costante. Gli stessi paesi sono destinazione turistica per più di 200 milioni di visitatori annuali. Una delle caratteristiche principali dell’economia mediterranea è la sua grande dipendenza delle risorse naturali, ma le trasformazioni del settore agrosilvopastorale, l’urbanizzazione, l’inquinamento, l’eccessivo sfruttamento per la pesca e la caccia, il turismo di massa, i cambiamenti climatici, l’enorme pressione antropica hanno un drammatico impatto su tali risorse. Al fine di proteggere spazi importanti del loro territorio e del mare, tutti i paesi mediterranei hanno istituito Aree protette. Il loro numero è aumentato in modo sostanziale negli ultimi anni: oggi poco più del 5% dell’intero territorio dei paesi del bacino è protetto (dati 2005, Fonte UNEP-IUCN). L’importante presenza di comunità locali, caratteristica di molti parchi del Mediterraneo, rende indispensabile e particolarmente interessante lo sviluppo di meccanismi di partecipazione pubblica e di controllo dei conflitti.
In tutti i paesi, molto c’è ancora da fare in termini di efficacia di gestione, di formazione, di applicazione delle norme di tutela, di risorse economiche dedicate al settore. Il lavoro per la creazione di reti e la condivisione di esperienze va in questa direzione ed in questo quadro si inserisce Mediterre-Fiera dei parchi del Mediterraneo, nata da un progetto di Federparchi e dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia per raccogliere il meglio delle esperienze di gestione e creare un forum aperto alle aree protette del Mediterraneo. Autorità nazionali e locali, enti di gestione di parchi e di riserve naturali, istituzioni scientifiche e di ricerca, imprese e associazioni trovano in Mediterre un luogo per farsi conoscere, confrontarsi e stringere alleanze utili alla conservazione delle caratteristiche naturali e culturali tipiche dell’area mediterranea. Stand, mostre fotografiche e spazi musicali riproducono la vivacità, i suoni e i colori dei parchi del Mediterraneo, cosicché il tour della galleria espositiva diventa un viaggio ideale tra i luoghi della biodiversità, dalle aree desertiche del Nord Africa alle coste frastagliate della Penisola Balcanica, dalle zone umide dei paesi mediorientali alle imponenti catene montuose dell’Europa occidentale.
Quest’anno Mediterre ha accolto circa 20mila visitatori. Il Ministero dell’Ambiente italiano ha fornito, come sempre, il suo importante sostegno a tutta l’iniziativa e vari altri enti hanno collaborato molto attivamente alla manifestazione, tra cui l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.
Ventidue le delegazioni straniere presenti, tra espositori e relatori ai convegni: Albania, Algeria, Bosnia, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Giordania, Israele, Libano, Libia, Macedonia, Marocco, Montenegro, Palestina, Portogallo, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia
In particolare, Mediterre ha voluto dare grande rilevanza alla storica relazione tra la Puglia e l’Albania. Il Paese delle Aquile è stato l’ospite d’onore di Mediterre 2008 ed un’ampia delegazione, di cui hanno fatto parte il Ministro e del Viceministro dell’Ambiente, la Ministra dell’Integrazione europea, il sindaco di Scutari e tanti altri, ha partecipato ai molti momenti di riflessione e di analisi dei programmi di cooperazione in corso in Albania con la Regione Puglia, con Federparchi e con altri enti. L’appuntamento di Bari è stato preceduto a Tirana, in aprile, da “Aspettando Mediterre”, un incontro tra autorità pugliesi, Federparchi e le istituzioni albanesi, organizzato anche con il sostegno della Provincia di Brindisi. Obiettivo dell’incontro era stato quello di presentare Mediterre al pubblico albanese e ad i media locali ed avviare un primo coordinamento tra le iniziative in corso nel settore delle aree protette in Albania. Il ricco patrimonio di aree protette in questo paese, a noi così vicino e così poco conosciuto, è oggi composto da 2 riserve a protezione integrale, 14 parchi nazionali e 35 aree tra monumenti naturali, riserve e paesaggi protetti (dati 2008, Fonte Ministero dell’Ambiente albanese).
La parte convegnistica di Mediterre 2008 è stata particolarmente ricca, incentrata sul tema “Terra, acqua, fuoco”. Tutti argomenti drammaticamente d’attualità. Il fuoco: devastanti incendi che hanno flagellato l'estate del 2007 hanno portato in primo piano un disastroso bilancio ambientale ed economico, ma non sono che l'aspetto più evidente e impressionante di un'alterazione degli equilibri ecologici, causa ed effetto del fenomeno della desertificazione che affligge quasi il 40% della superficie emersa della Terra. La terra: il sistema delle coste mediterranee, non solo una striscia di frontiera, ma anche un luogo ad altissimo tasso di biodiversità, è la spia della vulnerabilità del nostro Mare, oggi minacciato da una crescente pressione antropica, come evidenziato dal dossier sullo stato di salute del Mediterraneo prodotto dall'Unep-Map. L’acqua: strettamente connesso alla difesa delle coste è il mantenimento del sistema idrografico del Mediterraneo, affidato al destino dei grandi assi fluviali e delle zone umide. Questi sistemi, infatti, non solo rappresentano uno straordinario serbatoio di biodiversità, ma da sempre con il loro ciclo vitale bilanciano i processi erosivi delle coste attraverso l'apporto detritico. Su tutte queste questioni cruciali il ruolo delle aree protette può essere decisivo. A Mediterre si è quindi parlato di gestione dei bacini idrografici, di controllo delle risorse idriche e il loro impatto sociale e sull’agricoltura, di prevenzione, tutela e recupero in caso di incendi boschivi, del rapporto tra agricoltura e biodiversità, ma anche di valorizzazione delle aree protette transfrontaliere, di programmazione comunitaria e fondi strutturali, di gestione e utilizzo dei rifiuti, di risparmio energetico. Infine, “I parchi di Mediterre si raccontano” è stato un interessante spazio aperto in cui i diversi delegati stranieri hanno presentato le loro realtà nazionali.
Mediterre è stata anche l’occasione per una riunione tra i Comitati nazionali dell’IUCN dei paesi del Mediterraneo. Organizzato dal Comitato italiano, su proposta del Comitato spagnolo, l’incontro ha permesso ai partecipanti di discutere di eventuali iniziative e proposte congiunte per la Conferenza Mondiale per la Natura, che avrà luogo a Barcellona in ottobre 2008.
Sempre a Barcellona è prevista la costituzione ufficiale della Federazione dei Parchi del Mediterraneo (di cui si è molto parlato anche nelle scorse edizioni di Mediterre), idea promossa da un Comitato composto da organismi spagnoli, francesi e italiani, tra cui Federparchi, a cui avevano aderito altri enti mediterranei. Al momento, però, l’iniziativa ha subito una battuta d’arresto, in quanto ci si è resi conto che la proposta, partita “dal basso”, avrebbe bisogno oggi di essere accompagnata e rafforzata da un più deciso impegno istituzionale da parte dei vertici dell’IUCN e dei governi nazionali. Un tale impegno, purtroppo, ancora manca, nonostante il grande interesse che l’idea suscita in tutti gli interlocutori.
Comunque, aldilà se ci sarà o no, un giorno, una vera e propria Federazione dei parchi del Mediterraneo, anche quest’anno Mediterre ha messo in evidenza come, nei fatti, già tantissime sono le iniziative congiunte, i progetti di cooperazione, i gemellaggi tra aree protette, che testimoniano la voglia di lavorare insieme per la tutela del nostro ambiente e del nostro mare comune.

Stefania Petrosillo