A volte ritornano. Come i lupi, che sono tornati nei boschi del Parco del Monte Barro, dopo essere stati sterminati e cacciati nel dopoguerra. Loro tracce, ma anche loro prede, sono state riscontrate a Galbiate e a Valmadrera. Non c'è però nulla di cui aver paura. Anzi.
«La presenza del lupo è fondamentale per la salute dell'ecosistema, assicurando la biodiversità - spiega Stefania Berna, vicepresidente del Wwf di Lecco -. Negli anni '70 in Italia c'erano solo 100 esemplari, mentre oggi popolano tutta la penisola. Tuttavia, il lupo non è ancora del tutto al sicuro, per questo è importante continuare a proteggerlo. Pur non rappresentando una minaccia diretta per l'uomo, le predazioni ai danni del bestiame domestico che talvolta si verificano, suscitano infatti reazioni avverse e persecutorie nei confronti dell'animale. Si stima che ogni anno tra i 200 e i 500 lupi muoiano uccisi da fucilate, veleno, trappole o investiti dalle auto».
«In tutto il territorio nazionale non viene registrata una morte per attacco da lupo da almeno un secolo» sottolineano anche da Cros di Varenna.