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Dolomiti del Sud, Canolo e il suo pane "jermanu"

Un viaggio tra geologia, storia e sapori: l'arte della panificazione

(13 Apr 21) Cari amici del Parco dell'Aspromonte, ci ritroviamo oggi per una nuova avventura nell'area nord-orientale del Parco, in una zona poco nota ma davvero speciale. La nostra Guida Ufficiale del Parco ci accompagna alla scoperta di un angolo di Aspromonte dove natura ed esperienze autentiche si intrecciano, in una terra ricca di storia e tradizioni, tra scorci paesaggistici fortemente identitari del Sud della Calabria.

È in questo contesto straordinario che si trovano le cosiddette "Dolomiti del Sud", il cui nome trae origine dalla somiglianza con le più alte vette di Trentino, Veneto e Friuli. Ci troviamo nel comune di Canolo, tra le fiumare Novito e Pachina.

Dalla nostra guida apprendiamo che il comune di Canolo è stato inserito dall'Unione Europea tra i S.I.C. (Siti di Interesse Comunitario), che è una Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale) e che "Le Dolomiti del Sud" sono tra i geositi del Parco Nazionale dell'Aspromonte di maggior pregio geologico e naturalistico.

Il piccolo centro abitato di Canolo Vecchio, che ospita ormai pochi abitanti, è incastonato al centro di due canyon ai piedi del Monte Mutolo, una delle tre caratteristiche guglie delle "Dolomiti del Sud". Ci troviamo in uno spettacolare ed insolito scenario geologico, risalente addirittura all'era Giurassica (150-136 milioni di anni fa), come ci racconta la nostra guida. Le Timpe di Mutolo - così si chiamano in realtà - sono delle formazioni rocciose costituite da tre guglie alte più di 100 m (Torri di Canolo, Monte Mutolo e Monte Giunchi), formate da un calcare abbastanza duro, cosa insolita per la Calabria meridionale. Il sito, spettacolare ed inaspettato, attira molti appassionati di arrampicata sportiva, che hanno tracciato diverse vie.

Alle pendici del Monte Giunchi, inoltre, si aprono le suggestive Grotte di Zagaria. Caratterizzate dalla presenza di stalattiti ed abitate da numerosi grilli delle grotte, sono il risultato dell'infiltrazione dell'acqua in una zona carsica. I geologi le definiscono "finestre tettoniche", per la presenza di rocce più antiche in mezzo a rocce più giovani.

Infine, in località Malivindi, scopriamo che si trova la torbiera più meridionale d'Europa, che il Comune sta cercando di recuperare.

Inserito in questo contesto geologico unico, apprendiamo che il paese di Canolo ha origini antiche, forse risalenti alle invasioni saracene ed arabe, che costrinsero gran parte della popolazione costiera a rifugiarsi nelle zone più interne, facendo così nascere il primo centro abitato.

Il piccolo borgo nel corso dei secoli non ha avuto vita facile e, a causa di terremoti e alluvioni, in particolare quella del 1951, molti abitanti sono stati costretti a spostarsi verso Canolo "Nuovo", situato sui piani della Melia, al centro dell'omonimo altopiano.

I tenaci abitanti che hanno deciso di restare a vivere qui, nel paese originario, e di non lasciare le loro antiche case addossate le une alle altre come in un presepe, rendono questo posto davvero speciale. Camminare tranquilli tra le stradine di Canolo Vecchio è un'esperienza unica, che ci riporta in un mondo cristallizzato in un'altra epoca, lontano dai ritmi frenetici delle città moderne.

I profumi diffusi tra le vie del borgo ci "costringono" ad accorgerci che l'ora di pranzo è giunta e, sempre alla ricerca di prodotti tipici da degustare, scopriamo che Canolo è il paese del cosiddetto pane "jermanu", un pane scuro, dal gusto deciso e dal profumo intenso, che nasce dalla complessa lavorazione del grano "jermanu" (farina di segale) con acqua, sale e lievito madre. Una volta mietuta e raccolta, la segale viene fatta essiccare al sole su teli di ginestra; quando i chicchi sono pronti, vengono portati ai mulini di Canolo e Gerace per la macinazione a pietra. L'arte della panificazione è molto sentita dagli abitanti di Canolo - l'unico borgo della zona che può vantare una dotazione di forni pubblici comunali - e la sua tradizione si tramanda di padre in figlio.

Un sapore intenso che valorizza ogni portata, soprattutto i gustosi salumi piccanti ed i formaggi caprini dell'Aspromonte, grazie alla sua irresistibile fragranza ed alla crosta croccante. Il nostro viaggio a Canolo non poteva concludersi in modo migliore!

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