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Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna

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Tracce di martora e gatto selvatico nel Parco

Pubblicati alcuni dati di una ricerca sui carnivori che si sta svolgendo nel territorio dell’area protetta

(Pratovecchio, 19 Giu 13) Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, in collaborazione con il Prof. Bernardino Ragni del Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia, hanno dato avvio nella primavera del 2012 ad uno studio triennale dedicato alla conservazione di carnivori rari e ad un uso sostenibile del loro habitat nell'area del Parco, con approccio metodologico naturalistico e genetico. Agli incontri di formazione, aggiornamento e ai transetti di rilevamento percorsi partecipano, oltre l'Università e il Corpo Forestale dello Stato, anche i volontari dell'associazione Amici del Parco. Dopo il primo anno di attività, si possono già riscontrare alcuni notevoli e interessanti risultati, che hanno portato alla pubblicazione di uno specifico report da parte dell'equipe di studiosi.
La specie target dell'indagine è la martora, Martes martes, sulla cui presenza fino ad ora non si disponeva di dati scientifici oggettivi, ma che è stata invece confermata dalla raccolta di tracce e feci, successivamente sottoposte ad analisi genetica con ricerca del DNA attraverso il trattamento delle cellule epiteliali intestinali depositate in superficie. A ciò si aggiunge incontrovertibile il ritrovamento, risalente a ben sedici anni fa, della carcassa di un esemplare investito nei pressi dell'Eremo di Camaldoli, e conservato tra i reperti precedenti l'indagine. I risultati di questo primo anno di ricerche delineano così un quadro in cui la martora è presenza accertata nel Parco, seppur con una popolazione a bassissima densità e probabilmente relegata nella sua porzione settentrionale.
Per quanto riguarda invece il gatto selvatico europeo, Felis silvestris silvestris, a ben ventotto ammonta il numero degli avvistamenti precedenti il 2012 e confermati dal recente studio, cui vanno aggiunti tre foto-trappolaggi di esemplari maschi effettuati nell'anno in corso. Questo elusivo felino, dopo la fase di colonizzazione risalente a circa dieci/quindici anni fa, si conferma perciò con una popolazione stabile, probabilmente vitale, nel territorio delle Foreste Casentinesi. La presenza è confermata inoltre dai numerosi dati raccolti nell'ambito di un Dottorato di Ricerca dedicato a questa interessante specie, condotto dal dr. Edoardo Velli dell'Università Roma Tre proprio sul territorio del Parco nazionale.
Le altre due specie-obiettivo della ricerca sui carnivori sono la faina, che sappiamo già piuttosto diffusa, e la puzzola, specie che appare invece ancora più rara e localizzata della stessa martora.
Sulla base dei risultati ottenuti nel corso di questa prima fase, il secondo anno di studio, già avviato, sarà prevalentemente caratterizzato da raccolta e campionamento nelle aree non ancora indagate, oltre al proseguimento delle necessarie analisi genetiche e ad un protocollo di ricerca specifico per il gatto selvatico, da affiancare a quello fin qui adottato per la martora.
Tracce di martora e gatto selvatico nel ParcoTracce di martora e gatto selvatico nel Parco
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