(Assergi, 04 Dic 15) Con 2651 entità floristiche il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è l'area protetta con il maggior numero di piante in tutta Europa. L'eccezionale primato è scaturito dai dati messi a confronto nell'ambito del convegno nazionale del Gruppo di Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana, tenutosi alla fine di novembre all'Orto Botanico di Roma.
In questa sede i ricercatori Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, del Centro di Ricerche Floristiche dell'Appennino, polo d'eccellenza che il Parco gestisce in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino, hanno presentato la flora del Parco, divulgando i dati riassuntivi che derivano da decenni di ricerche.
"Il numero di piante registrate non solo è il più alto tra le aree protette europee e del bacino del Mediterraneo, ma anche uno dei più alti al mondo – spiega Conti - e da un'indagine condotta con la collaborazione di botanici di altri paesi è risultato che solo pochissimi Parchi possono vantare numeri più alti, come alcune aree protette del Borneo, Bolivia e Costa Rica. Al contrario, paesi famosi per ricchezza di biodiversità, non hanno aree protette così ricche di piante. Parchi molto noti, come Yellowstone, e persino equatoriali, come quello di Virunga, in Uganda, risultano nettamente più poveri da questo punto di vista".
Tra le 2651 entità floristiche censite nel Parco 218 sono endemiche italiane e molte altre sono di particolare interesse biogeografico, perché rare o al limite di areale. Lo studio effettuato dai ricercatori del Centro ha inoltre permesso di individuare le emergenze floristiche che meritano specifici piani di gestione e tutela.
"L'eccezionale patrimonio floristico del Parco – ha commentato il Direttore dell'Ente Domenico Nicoletti - deve inorgoglirci e spingerci verso nuovi orizzonti di studio, volti all'approfondimento delle conoscenze sistematiche e conservazionistiche, ma anche verso un rinnovato impegno per il rilancio dei nostri territori, trasformando questi straordinari primati ambientali in un valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile".