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Le specie frutticole del Pollino al Salone del Gusto di Torino

La biodiversita' del Parco e la sua tutela protagonisti alla kermesse di Slow Food

(Torino, 23 Ott 10) (infoParco) - TORINO - Nell'anno della biodiversita', il Parco Nazionale del Pollino pone l'accento, anche a Torino, al Salone Internazionale del Gusto, sulla tutela delle sue innumerevoli specie, anche quelle di interesse agro-alimentare, presentate durante una conferenza stampa tenuta durante la kermesse piu' importante del settore in corso di svolgimento dal 21 al 25 Ottobre.

Al centro dell'incontro svoltosi al Lingotto venerdi' 22 Ottobre pomeriggio, al quale hanno preso parte il direttore dell'Ente Parco, Annibale Formica, il Commissario straordinario dell'Alsia (Agenzia Lucana dil Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura), Domenico Romaniello e il suo funzionario Ippazio Ferrari, sono stati Il catalogo commerciale "I prodotti del Pollino" e "Gli antichi fruttiferi del Pollino".

Il Parco - che al Salone e' presente con un suo spazio espositivo nel Padiglione 3 all'interno dell'area-mercato della Calabria - ha dato vita insieme con Alsia e Camera di Commercio di Potenza ad un catalogo commerciale che racchiude in piu' di 80 pagine, schede prodotto elaborate con l'intento di fornire una guida commerciale delle referenze disponibili.


Le produzioni sono suddivise in sei categorie, antipasti e contorni, primi e secondi piatti, vini e liquori, prodotto da forno e per la colazione. Un'ulteriore categoria, classificata come "varie" comprende condimenti come l'olio e materie prime quali la farina. 



Un catalogo, ha spiegato Formica, "frutto di un intenso lavoro di cui il Parco e' stato promotore tenace", avviato con la creazione del Marchio del Parco che ha avviato "un processo che punta alla tutela della biodiversita'". 


Un "patrimonio di tutti", ha evidenziato il commissario dell'Alsia, Romaniello che sara' fruibile anche in rete attraverso un portale di e-commerce, come e' stato illustrato dal dott. Ferrari che ha fatto riferimento a "prodotti non di grandissima quantita' ma di grandissima qualita'", che punta a creare un vero e proprio "mercato virtuale permanente".

Conservazione e valorizzazione della biodiversita', dunque, che passano anche e soprattutto per il progetto "Gli antichi fruttiferi" svolto dall'Alsia e dall'Ente Parco d'intesa con la Regione Basilicata e in collaborazione con l'Universita' della Basilicata e CNR di Bari i cui risultati sono stati pubblicati in un "quaderno" dell'Alsia. Il tutto e' parte di un impegno piu' vasto che riguarda anche le specie orticole e cerealicole. Riporta i risultati dell'indagine svolta dall'Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura da Aprile 2009 per un anno. Sono stati mappati tutti i comuni del Parco del versante lucano ed anche i comuni calabresi di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno. Attraverso il metodo eco-geografico, integrato dalla collaborazione di una rete di "agricoltori custodi" confluita in un'associazione, denominata Vavilov, e' stata effettuata una ricognizione e mappatura dei "cultivar autoctoni" al fine di creare un "Campo Catalogo" per la conservazione ex-situ delle cultivar autoctone e "creare un network di agricoltori/produttori custodi" per la conservazione in situ e per l'attuazione degli interventi previsti dal PSR 2007-2013.

Sono state esplorate tutte le componenti paesaggistiche del Parco. Ogni specie frutticola e' stata fotografata e conservata per una successiva mostra: 41 le specie e 519 le varietà censite nei 119 siti di campionamento. Tra le specie studiate Pero, Melo, Olivo, Ciliegio, Susino, Pesco, Albicocco, Castagno, Gelso, Nocciolo, Nespolo, vitigni da vino e da tavola, piccoli frutti e piante ad uso domestico.

"Due lavori - ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra - che rappresentano degli importanti modelli che consentono ancora una volta di affermare l'area protetta calabro-lucana come area pilota nello studio del suo territorio e delle sue peculiarita', studi che permettono di intraprendere le giuste azioni per la loro conservazione".

Durante l'incontro e' stato ricordato l'impegno di Parco, Alsia Basilicata e Arssa Calabria per l'istituzione dei Presìdi Slow Food della Lenticchia di Mormanno, avviato quest'anno, e della Melanzana Rossa di Rotonda, attivo dal 2002 che ha portato alla richiesta e al riconoscimento della DOP. Per la lenticchia, invece, un inizio, come hanno sottolineato il sindaco di Mormanno, Guglielmo Armentano e il referente dei produttori del Presidio, Francesco Armentano, che ci si augura possa implementare una produzione di qualità e unica. Il progetto di recupero e rilancio, è stato avviato con la consulenza del dott. Luigi Gallo dell'Arssa Calabria e con la collaborazione dell'Istituto di Genetica Vegetale del CNR di Bari e dell'Istituto Sperimentale per l'Orticoltura di Pontecagnano
Le specie frutticole del Pollino al Salone del Gusto di Torino
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