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Riserva Naturale Regionale Sentina

 

Nella Riserva Naturale Sentina uno dei più ambiziosi progetti nazionali di reintroduzione floristica

(San Benedetto del Tronto, 05 Mag 14) Negli ultimi anni, le aree protette italiane hanno avviato e portato a termine importantissimi progetti di reintroduzione di specie faunistiche (ad esempio il Camoscio nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini). Tali fondamentali iniziative hanno un forte impatto simbolico, mediatico e naturalistico, soprattutto in quanto si tenta di "rimediare"ad antichi o recenti danni causati dall'uomo.
E' però importante sottolineare come la gran parte della biodiversità oggi a rischio in Italia (o già scomparsa a livello locale) è costituita da specie floristiche, che non hanno avuto la stessa attenzione dei "cugini" animali.

La Riserva Naturale Regionale Sentina, in seguito ai recenti lavori di ripristino delle zone umide costiere (progetto Life+ Re.S.C.We. www.life-rescwe.it), ha deciso da alcuni anni di intraprendere una decisa azione di reintroduzione della biodiversità vegetale scomparsa a livello locale a causa di interventi antropici scellerati realizzati negli anni '70 e '80.

Già nell'ultimo anno, in collaborazione con l'Università di Camerino e il Centro Ricerche Floristiche delle Marche, sono state reintrodotte ben 4 specie legate ad ambienti retrodunali e umidi: Limonium narbonense, Erianthus ravennae, Plantago cornuti, Artemisia caerulescens. Il buon esito delle operazioni, ha spinto l'area protetta a proseguire con maggiore determinazione nelle attività di reintroduzione, attraverso l'elaborazione di un ambizioso programma triennale che contempla il ritorno di ulteriori 16 specie:

Ambiente retrodunali
Cladium mariscus
Juncus acutus
Juncus maritimus
Schoenus nigricans
Plantago crassifolia
Imperata cilindrica
Isolepis cernua
Linum maritimum
Rorippa palustris
Sonchus maritimus


Ambiente dunali
Medicago marina
Cyperus capitatus
Echinophora spinosa
Eryngium maritimum
Silene canescens


Ambienti umidi

Ranunculus peltatus sb. Baudotii

Le operazioni sono già state avviate con la raccolta di esemplari nelle stazioni dove queste specie sono ancora presenti; successivamente si procederà alla moltiplicazione degli esemplari, per poi procedere alla reintroduzione in natura, in aree appositamente selezionate. L'intero progetto è seguito dall'Università di Camerino (Dott. Fabio Conti e Dott. Luca Bracchetti) e vede il coinvolgimento diretto del personale dell'area protetta, di associazioni di volontariato e di alcuni dei cittadini residenti nella Riserva.
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