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Un Po per tutti

Il Po apre una nuova via al turismo eco-compatibile del weekend

Domenica 4 giugno quinta Giornata nazionale "Un Po per tutti"
Si moltiplicano le iniziative sportive, culturali, animazioni e visite guidate a oasi e musei dal Monviso al Delta. Tornano in campo 13 Province, 4 Regioni e 5 parchi

Sempre più al centro di progetti istituzionali di salvaguardia, navigabilità e valorizzazione, il Po ha aperto una nuova via al turismo eco-compatibile e sportivo del weekend (e non solo). Lo dimostrano le attività e i buoni propositi di coordinamento su scala interregionale sviluppatisi sull’onda lunga della Giornata nazionale “Un Po per tutti”, evento-guida della campagna promozionale della risorsa-Po, lanciato nel 2001 dalla Consulta delle 13 Province baciate dal Grande Fiume. Negli ultimi anni si sta infatti assistendo al fenomeno della “riscoperta” di questo immenso e suggestivo patrimonio ambientale a portata d’Europa, con il moltiplicarsi di strutture e di iniziative organizzate da associazioni, enti locali, istituzioni scolastiche: trekking, itinerari cicloturistici a lunga percorrenza (consentiti dalle recenti realizzazioni di piste che seguono gli argini), passeggiate con visite guidate a musei storici e oasi naturalistiche, gare di kayak, canoa, crociere in motonave, concerti sotto le stelle, concorsi cinematografici, pubblicazioni di libri, guide, brochure, documentari, video…
La grande macchina pro-Marca Po che ha messo in moto tutto questo vede impegnate tredici Province, quattro Regioni (Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto) e cinque Parchi nella sala-regìa dell’evento nazionale che domenica 4 giugno inaugurerà la stagione turistica 2006 ancor più rinvigorito: supportato da 4 edizioni di successo crescente, “Un Po per tutti” riaccenderà infatti i riflettori sui 652 chilometri di eventi che da mattina a sera animeranno, in simultanea, le sponde del fiume più lungo d’Italia, dal Monviso al Delta.
Ma si andrà anche oltre: si cercherà di rimarcare ancora una volta tutte le potenzialità del fiume quale immensa risorsa economica, culturale, ambientale capace di singolare appeal, che deve essere capita, salvaguardata, valorizzata, pubblicizzata, tenendo conto che il Po rappresenta una risorsa idrica per tutto il territorio italiano, non solo per le comunità che abitano le sue sponde (un quarto degli italiani e la metà dell’attività economica del nostro Paese).
“Dopo un lungo periodo di disinteresse – rimarca Gianluigi Boiardi, presidente della Provincia di Piacenza, ente capofila della Consulta del Po - oggi si sta riscoprendo il Po, risorsa ed elemento costitutivo dei nostri territori. Questo risveglio di interesse, iniziato nel ’91 con la costituzione della Consulta delle Province del Po all’inizio è stata essenzialmente strumento di promozione turistica del fiume, ora, invece, si prospetta un grande cambiamento: insieme abbiamo immaginato di trasformare la Consulta in uno strumento di propulsione economica per il bacino del Po, che è tuttora l’area economica più importante dell’Europa meridionale”.
Significativa in questo senso la nascita, nel maggio del 2005, di un vero e proprio Governo di Bacino (guidato dall’Arni, l’agenzia regionale per la navigazione interna) la cui priorità è quella di “mitigare il rischio di dissesto idrogeologico, valutare l’abbassamento del fondo dell’alveo di magra del Po, valorizzare il territorio e le fasce fluviali, sostenere lo sviluppo locale, migliorare la qualità della vita di 16 milioni di cittadini italiani”. Questo potenziamento della governance del fiume Po (con tanto di programma di azioni e progetti per l’accesso ai fondi della programmazione comunitaria 2007-2013) è il frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto da Consulta e Autorità di Bacino a conclusione del convegno “Il Po: un fiume da salvare” tenutosi a Mantova nel maggio 2005 con l’obiettivo primario di definire una strategia condivisa fra tutti i soggetti coinvolti nella gestione delle risorse idriche (le 13 Province e le quattro Regioni del Po, l’Autorità di Bacino del Po, l’Aipo e l’Arni).