Nelle lanche e negli stagni sono presenti specie vegetali acquatiche rare e protette come Salvinia natans, Utricularia australis, Sagittaria sagittifolia, Nuphar lutea e Marsilea quadrifolia, quest'ultima inserita in Allegato IV della Direttiva Habitat. Le sponde ospitano frammentarie formazioni arboree di saliceti ripariali a salice bianco (Salix alba), pioppeti di pioppo nero (Populus nigra) e pioppo bianco (Populus alba), alcuni lembi di bosco alluvionale ad ontano nero (Alnus glutinosa) e ridotte comunità arboree irregolari, tendenti al bosco planiziale padano. Il sito tutela un'area di notevole interesse naturalistico in quanto si tratta di un tratto del Po che ha conservato, eccezionalmente, elevate naturalità e biodiversità.
A valle di Casale Monferrato si scopre il volto più naturale e selvaggio del Po: il fiume, alimentato dalle acque di Sesia, Tanaro e Scrivia, modella ampi ghiareti, isole e lanche che favoriscono la presenza di molte specie faunistiche, gli aironi primi fra tutti. L'area è caratterizzata inoltre da radi boschi, da residui di lanche e da ampi ghiareti, soprattutto in corrispondenza delle confluenze dei corsi d'acqua.
In generale, il paesaggio è fortemente caratterizzato dall'attività agricola che in quest'area assume forme intensive e spesso quasi esclusive: per esempio la risicoltura è pressoché ubiquitaria nella porzione del basso vercellese e in una parte dell'alessandrino adiacente al fiume Po; mais e orticoltura specializzata sono invece le colture dominanti nella restante parte dell'alessandrino, spesso anche nelle porzioni di aree golenali non interessate dalla pioppicoltura industriale.
L'area interessata ospita una grande quota di uccelli migratori come Ardeidi, Anatidi e Caradrifomi. Popolazioni relativamente ampia di numerose specie nidificano nell'intorno ed è molto importante lo svernamento nei siti più naturali. La straordinaria rilevanza faunistica dell'area è dovuta in gran parte all'avifauna: la lista ornitologica complessiva ammonta a circa 280 specie. Gli estesi ambiti fluviali, oltre a comprendere ambienti fondamentali per la nidificazione e l'alimentazione degli uccelli, costituiscono un'importantissima rotta migratoria. Infatti il Po e le sue confluenze, la presenza di ambienti di greto e ripari estesi e le zone umide interne determinano condizioni ideali per la sosta di varie specie, oltre che per lo svernamento di uccelli acquatici provenienti dal Nord Europa. La rotta migratoria che segue i grandi fiumi, consente di osservare una grande quantità di uccelli, tra i quali l'airone cenerino (Ardea cinerea), l'airone bianco maggiore (Casmerodius albus), la gru (Grus grus), numerose specie di anatidi come il germano reale (Anas platyrhynchos), l'alzavola (Anas crecca), il moriglione (Aythya ferina), il mestolone (Anas clypeata) e la canapiglia (Anas strepera), limicoli come il combattente (Philomacus pugnax), la pantana (Tringa nebularia), il piro-piro culbianco (Tringa ochropus) e il piro-piro piccolo (Tringa hypoleucos) e rapaci come l'albanella reale (Circus cyaneus), il falco pescatore (Pandion haliaetus) e l'aquila anatraia maggiore (Clanga clanga). Per quanto riguarda la stagione riproduttiva, nei greti, di particolare rilievo, la nidificazione di sterna comune (Sterna hirundo), fraticello (Sternula albifrons), occhione (Burhinus oedicnemus) e succiacapre (Caprimilgus europaeus), mentre nelle zone umide con acque poco profonde si riproducono, ad esempio, il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e la folaga (Fulica atra). Nelle aree boscate nidificano rapaci come il lodolaio (Falco subbuteo), il nibbio bruno (Milvus migrans) e la poiana (Buteo buteo). Le rive in erosione ospitano colonie di gruccione (Merops apiaster) e nidi di martin pescatore (Alcedo atthis).
Il territorio ricompreso nel sito è anche importante per alcune specie di mammiferi, come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il tasso (Meles meles) e la martora (Martes martes) e, in particolare, di numerose specie di chirotteri. Per quanto riguarda anfibi come il tritone crestato italiano (Triturus carnifex), e il rospo smeraldino (Bufotes balearicus). Tra gli invertebrati, gli odonati Ophiogomphus cecilia, Gomphus flavipes e Oxygastra curtisii, il lepidottero Lycaena dispar e sono specie di notevole interesse conservazionistico che trovano in quest'area siti elettivi per lo svolgimento del loro ciclo vitale. Di notevole interesse anche l'ittiofauna. Senz'altro gli aspetti più importanti del sito sono riferibili al fatto che il fiume Po sia il maggior corso d'acqua italiano e corrisponda ad uno dei maggiori corridoi di migrazione del paese.
Ospita il Centro visite Cascina Belvedere, sede operativa dell'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino posta a circa 1,5 km dal ponte di Valenza sulla ex Strada Statale 494 "Vigevanese" in direzione di Mortara e della Lomellina. Un tempo residenza agricola e casa di caccia di una rinomata riserva, è stata ristrutturata diventando la sede della Riserva naturale della Garzaia di Valenza, primo nucleo del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po. Oggi ospita: in due sale didattiche reperti naturalistici che descrivono i tipici ambienti del fiume; un laboratorio scientifico; un ricco erbario e un pennario. Altri spazi sono dedicati alle attività e ai programmi di educazione ambientale rivolti alle scolaresche, compresa una biblioteca con testi e manuali per le diverse fasce d'età.
Sono presenti due aree pic nic: a Frassineto Po (AL), dall'abitato in direzione della località Passo di Frassineto e del fiume Po - a breve distanza dal paese si possono ammirare ampi scorci del paesaggio fluviale in corrispondenza della confluenza Po-Sesia; e a Valenza (AL) presso il Bosco Musolino, oggetto di interventi riqualificazione ambientale curati dall'Ente-Parco, che hanno portato alla formazione di un bosco naturaliforme attraversato da sentieri.