La ZSC ha una superficie di 1.352,478 ha e ricade nel territorio comunale di Bereguardo, Zerbolò, Torre d'Isola e Carbonara al Ticino, in provincia di Pavia ed è situato all'interno del Parco Naturale della Valle del Ticino, oltre che nella ZPS IT2080301 "Boschi del Ticino". Prende il nome da due importanti aree naturali comprese al suo interno, rappresentative degli ambienti forestali originali del Ticino pavese: la Riserva naturale Integrata "Bosco Siro Negri" in Comune di Zerbolò, riserva dell'Università di Pavia che racchiude al suo interno uno degli ultimi lembi di foresta planiziale della Valle del Ticino, e la lanca e i boschi di Moriano posti in Comune di Bereguardo in corrispondenza del ponte autostradale dell'A7 Milano-Genova. All'interno della ZSC l'habitat 91E0* è quello più interessante fra quelli censiti poichè è considerato prioritario per la conservazione e occupa il 10% della superficie totale della ZSC (129,28 ha). La maggior parte di questi nuclei di "ontanete" sono posizionati nelle immediate adiacenze del fiume Ticino, alcuni insediati proprio sui ghiaioni e sabbioni che si formano nel letto; queste foreste alluvionali fanno parte del sottotipo nominato "saliceti non mediterranei", non vi è quindi presenza di ontano. Circa il 45% della ZSC è interessato da coltivazioni e l'agricoltura, specie quella intensiva, rappresenta un forte fattore di impatto, soprattutto per l'impiego costante di fertilizzanti, che sono tra i responsabili dell'aumento del livello trofico delle acque sotterranee e superficiali e pesticidi, e di pesticidi. Dal punto di vista forestale, le problematiche più rilevanti sono correlate alla frammentazione delle superfici a bosco ed alla presenza di specie vegetali invasive, in primo luogo la robinia e l'ailanto. Gli obiettivi principali del piano di gestione sono il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie, la realizzazione di interventi di rinaturalizzazione delle rive dei fiumi e dei canali e il mantenimento degli habitat di nidificazione nonché la conservazione degli elementi di diversificazione del paesaggio. Ci si propone inoltre di stabilire forme di gestione dei boschi naturali non assoggettati al regime di Riserva Integrale, nei quali è prevista la possibilità di gestione forestale con l‟obiettivo di conservare o ripristinare livelli adeguati di biodiversità. In particolare, ci si propone di identificare forme di conduzione che prevedano la conservazione di quantità ottimali di necromasse, adeguatamente disperse nello spazio e di valutarne gli effetti biologici ed economici.