La ZPS "Valli del Mincio" si sviluppa per circa 15 km lungo l'asta fluviale del fiume Mincio in provincia di Mantova, per una superficie totale di 1.947,72 ha.
Essa comprende completamente la Riserva Naturale Regionale "Valli del Mincio" e quasi integralmente il SIC "Ansa e Valli del Mincio" e si estende a valle a includere Lago Superiore, Lago di Mezzo e Lago Inferiore, sino a collegarsi al SIC/ZPS IT20B0010 "La Vallazza".
Il SIC ha una superficie di circa 1.058 ha, per uno sviluppo lineare in senso nordsud di circa 6,7 km.
Entrambi i siti costituiscono una delle più vaste ed importanti zone umide dell'Italia Settentrionale.
L'aspetto attuale di questi ambienti è riconducibile già alle prime opere di arginatura ed imbrigliamento del primo millennio, culminate nel 1190 con le costruzioni, proposte da Alberto Pitentino, della Diga dei Mulini e del sostegno di Governolo.
Le eccessive derivazioni delle acque dall'asta naturale del fiume a monte delle Valli e dei bacini lacustri e l'immissione di nutrienti derivanti dall'attività agricola sono la causa dei processi di interramento e di eutrofizzazione di questi ambienti, che vanno incontro ad un progressivo degrado e che il Parco sta cercando di contrastare con l'avvio del percorso "Contratto di fiume per il Mincio".
In prossimità di Rivalta, il Mincio si allarga a formare un'ampia zona valliva: il corso del fiume si divide in più tronchi, tracciando tra i canneti una fitta rete di canali che si allargano a volte in ampi specchi d'acqua o in piccoli chiari. E' questo il tratto di fiume che presenta le caratteristiche floristiche, vegetazionali e faunistiche più ricche ed interessanti. Sono infatti presenti numerose specie vegetali palustri e acquatiche, alcune delle quali rare o a rischio di estinzione. In totale si tratta di 60 entità di interesse conservazionistico, che rappresentano il 20% della flora presente nei siti. Il corridoio ecologico del Mincio, per la sua collocazione geografica, costituisce una rotta migratoria di grande importanza per molte specie di Uccelli.
Nei siti sono infatti presenti 55 specie di interesse comunitario di cui 13 nidificanti; sono poi presenti altre 149 specie di uccelli, tra stanziali, migratrici e svernanti.
Tra le specie maggiormente presenti sono da ricordare i vari aironi coloniali (Airone rosso, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone guardabuoi), i rapaci diurni (Falco di palude, Albanella minore, Smeriglio, Pellegrino), gli svassi e le anatre (Tuffetto, Svasso maggiore, Germano reale, Cigno reale ecc.).