Fino agli anni '50 del secolo scorso in quest'area è stata molto intensa l'attività estrattiva di argilla che ha comportato l'apertura di numerose cave, ora ampiamente rinaturalizzate. Tali ambienti hanno dato vita ad una notevole diversificazione degli habitat palustri e ripariali, che richiamano numerose specie di uccelli. L'habitat naturale della Vallazza, convive, in attesa della bonifica dell'area, con la difficile realtà del sito inquinato d'interesse nazionale. Il vasto specchio d'acqua presente tra le due rive è ricco di saliceti spontanei e di vegetazione galleggiante costituita in prevalenza da estese popolazioni di Ninfea (Nymphaea alba), di Nannufero (Nuphar lutea) e di Castagna d'acqua (Trapa natans), oltre ai numerosi pioppeti che vengono coltivati sui suoli più elevati, vegetano nelle scarpate arginali o sulle sponde dei bacini di ex cava arbusteti formati da una specie esotica molto comune, ovvero il Falso indaco (Amorpha fruticosa).
Sono presenti numerose specie vegetali palustri e acquatiche, alcune delle quali rare o a rischio di estinzione. In totale si tratta di 31 entità, che rappresentano l'11% della flora presente nel sito. Nel sito sono presenti 42 specie di Uccelli di interesse comunitario, di cui 9 nidificanti; sono poi presenti altre 128 specie di uccelli, tra stanziali, migratrici e svernanti.
In un saliceto in riva sinistra, in località Valdaro, è presente una colonia nidificante di Nitticora (Nycticorax nycticorax), insieme a Garzetta (Egretta garzetta), Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e Airone cenerino (Ardea cinerea). Il Cormorano (Phalacrocorax carbo) costituisce regolarmente dall'inverno 1991-1992 un "roost" all'interno del sito che è uno dei più importanti d'Italia.