Il Bardello è la prateria umida più estesa (un centinaio di ettari) dell'intero litorale nord Adriatico. Tutto circondato da siti Natura 2000 dai quali si distingue per peculiarità ambientali proprie, il Bardello è un rettangolo allungato in direzione Nord-Sud chiuso a Ovest dalla Statale Romea (al di là della quale si estende la Valle Mandriole), a Sud dal corso del fiume Lamone e sui due lati rimanenti dalla Pineta della Bedalassona al di là di altrettanti corsi o specchi d'acqua dolce. L'area è fisicamente distinta in due piani principali: uno più ondulato a ridosso della Romea, solo periodicamente e parzialmente allagato per effetto dell'affioramento naturale della falda e del ristagno di acque meteoriche, l'altro, corrispondente ad un settore dell'estesa Bassa del Pirottolo, quasi perennemente allagato, con vegetazione palustre. La prateria è di fatto mantenuta come tale dagli sfalci che vengono operati da tempo e con una certa costanza. Sono presenti suoli in alcuni punti sabbiosi, in altri argillosi, con bassure a ristagno di acque oligotrofiche e vene d'acqua più profonde con vegetazione acquatica e di canneto. La prateria è solcata da dossi sabbiosi, residui di antichi cordoni dunosi litoranei, con prati xerici di vegetazione erbacea legata alle sabbie consolidate, macchie termofile, siepi e rari gruppi arborei. La Bassa del Pirottolo è di fatto uno stagnone con rive indefinite e con notevoli differenze stagionali di falda, che ospita formazioni erbacee adatte a differenti stadi di inondazione e prosegue verso Sud, oltre il Fiume Lamone, all'interno della Pineta di San Vitale. Di fatto l'alternanza di depressioni umide e rialzi sabbiosi aridi, canneti e sporadica copertura arborea, determinano una variata mosaicatura ambientale e una grande ricchezza floristica e faunistica. Il sito è relativamente poco frequentato, ma piccolo e costantemente oppresso dall'adiacenza rumorosa e inquinante della Statale, al tempo barriera ecologica e motivo di strage per la fauna che tende a spostarsi verso Valle Mandriole. Le modalità di governo del sistema idraulico e di sfalcio, nonché l'attività venatoria condotta ovunque al proprio interno sono fattori di ulteriore rischio per questi ambienti singolari e delicati, esposti anche al rischio di salinizzazione e di eutrofia nel caso, sempre più frequente, di scarsità idrica. Completamente incluso nella stazione "Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna" del Parco Regionale del Delta del Po (zona di preparco), il sito è in parte sottoposto a vincolo idrogeologico (Area Staggioni).