Situata nel Lazio meridionale, nel tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, la ZPS include il Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934 (uno dei più antichi d'Italia), compreso il tratto di mare antistante. Al suo interno sono presenti il bosco planiziale della foresta demaniale del Circeo, che rappresenta quanto resta dell'antica "Selva di Terracina", i laghi costieri retrodunali, la duna litoranea e il promontorio del Circeo.
All'interno della ZPS sono inclusi anche sette SIC:
Il sistema dei laghi costieri e l'area palustre dei Pantani dell'Inferno rappresentano un complesso di zone umide di rilevanza internazionale. I laghi di Caprolace (229 ha), Fogliano (395 ha), Monaci (94 ha) e Paola (400 ha) sono stati designati quali siti di interesse internazionali ai sensi della convenzione di Ramsar (Iran 1971) per la protezione delle zone umide.
La foresta demaniale del Circeo é una delle prime aree d'Italia incluse, nel 1977, nel programma "Man and Biosphere" (MAB) dell'UNESCO, una rete mondiale volta all'integrazione delle attività umane con la conservazione della natura.
La ZPS comprende, oltre alla foresta demaniale, il rilievo del Monte Circeo, con pendii aridi, rupi e falesie e grotte marine, i laghi costieri che occupano l'ampia depressione retrodunale, periodicamente inondata, e i cordoni dunali soggetti a forte erosione.
Essenzialmente sono riconoscibili due aspetti geomorfologici nettamente distinti: quello delle dune costiere, che occupa tutta la porzione pianeggiante dell'area, e il retrostante massiccio calcareo. Il sito costituisce una delle zone più importanti del territorio nazionale per la conservazione degli uccelli. La varietà di ambienti naturali (zone umide, aree forestali, dune, mare aperto, scogliere, macchia mediterranea) favorisce la presenza di numerose specie migratrici, svernanti e nidificanti.
Nella ZPS sono state individuate circa 200 specie, delle quali un centinaio nidificanti. Nel Formulario Standard sono riportare 76 specie appartenenti a tutte e tre le categorie fenologiche. Come nidificanti sono riportati: airone rosso, tarabusino, nitticora, martin pescatore, magnanina, falco pellegrino, nibbio bruno, falco pecchiaiolo, averla piccola, averla cenerina, succiacapre, ghiandaia marina, fratino, calandro, cavaliere d'Italia. Come migratrici e/o svernanti nell'area vengono segnalate molte specie appartenenti a diversi gruppi tra cui: ben tre specie di strolaghe (sito di importanza nazionale per lo svernamento della strolaga mezzana, la strolaga minore e la strolaga maggiore), numerose specie di rapaci, che frequentano l'area per lo più durante le migrazioni (gufo di palude, biancone, albanella minore, albanella pallida, albanella reale, nibbio reale, aquila anatraia maggiore, lanario, aquila di mare, grifone, falco della regina, falco pescatore e falco di palude), numerose specie di limicoli e trampolieri (mignattaio, pittima minore, cicogna bianca, avocetta, spatola, falaropo beccosottile, piviere dorato con centinaia di individui svernanti, chiurlottello con individui svernanti, garzetta, sgarza ciuffetto, tarabuso, fenicottero, piro piro boschereccio, il raro piro piro terek durante le migrazioni, il combattente con oltre 1000 individui in sosta migratoria, airone bianco maggiore, cicogna nera e gru), diverse specie di gabbiani e di sterne (gabbiano corso, gabbiano roseo, gabbiano corallino, fraticello, sterna comune, sterna maggiore, beccapesci, sterna zampenere, mignattino, mignattino piombato).
Sono inoltre segnalati nel sito durante le migrazioni pernice di mare, occhione, schiribilla grigiata, voltolino, croccolone, marangone dal ciuffo e marangone minore, casarca, svasso cornuto, moretta tabaccata. La berta maggiore che frequenta il tratto di mare antistante il sito, e tra i passeriformi sono presenti durante la migrazione forapaglie castagnola, pagliarolo, pettazzurro e balia dal collare. Questa grande varietà ambientale, unitamente alla protezione accordata all'area, ha consentito la presenza di ben 25habitat di interesse comunitario, di cui 8 prioritari (vedi SIC inclusi).
La comunità faunistica del sito è ricca sia in termini di diversità di specie che di endemismi, sebbene l'impatto antropico nel territorio circostante abbia causato un impoverimento, in special modo tra i mammiferi. Altre specie di interesse comunitario segnalate tra i rettili sono cervone, testuggine di Hermann e testuggine palustre europea. Tra gli anfibi è interessante la segnalazione di presenza del tritone crestato italiano e dell'ululone dal ventre giallo appenninico (da confermare). Tra i pesci, infine, è segnalato il nono.