Dopo quasi trent'anni di battaglie l'abusivismo edilizio è stato sconfitto e l'area restituita alla fruizione pubblica. Oggi, i trecento ettari che il comune di Piombino ha sottratto all'edificazione abusiva, costituiscono un sistema ambientale di grande valore, in cui si estendono dune, aree umide, radure agricole, aree boscate e una rara porzione di foresta umida litoranea. La particolarità botanica risiede nelle dimensioni monumentali raggiunte da alcune piante: frassini, cerri e querce, con circonferenze del fusto di alcuni metri. Ma ancora più rilevante è il valore paesaggistico dell'area, che rappresenta un esempio relitto di uso del suolo a pascolo alberato, tipico del paesaggio dell'alta maremma del primo Novecento. Il Parco si estende per 296 ettari di cui 17 di arenili, per uno sviluppo di circa 10 km di costa, 124 ettari tra aree dunali e retrodunali, 155 ettari tra boschi e radure agricole.