Risulta essere l'unica torbiera a sfagni attiva, di dimensioni significative, del territorio regionale. Si estende per circa 4 ettari ripartiti su due pianori separati da un breve pendio ad una quota di 1515-1520 m, nel Comune di Pontebba. L'area, che riceve l'apporto idrico dal Lago di Pramollo (ottenuto artificialmente a discapito di una preesistente torbiera), presenta un'interessante vegetazione igrofila attribuibile in parte ai consorzi delle sorgenti e dei ruscelli scorrenti su suoli silicatici, in parte alle associazioni delle depressioni oligotrofiche a Carex nigra o a Carex paupercula ovvero degli stagni mesotrofici a Carex rostrata, oltre naturalmente ai caratteristici consorzi dei cumuli di sfagni, accompagnati da Carex pauciflora, che è strettamente legata alle torbiere alte e di transizione.
La torbiera ospita stazioni significative di molte specie rare o rarissime sul territorio regionale: Carex dioica, Carex paupercula, Eleocharis quinqueflora, Eriophorum vaginatum, Stellaria alsine, Potentilla palustris (una delle tre stazioni), Drosera rotundifolia, Menyanthes trifoliata, Carex pauciflora (della quale il sito ospita certamente la popolazione più consistente nel Friuli Venezia Giulia).
Nella zona è presente una ricca comunità di anfibi caratteristica delle maggiori quote montane (Triturus alpestris, Salamandra atra, Rana temporaria, Bufo bufo). Tra i mammiferi è presente il raro pipistrello serotino bicolore (Vespertilio murinus). Tra gli insetti si cita il coleottero Leptusa abdominalis abdominalis, una specie endemica delle Alpi orientali.