La Pietra Lentina (900 m sul livello del mare) è situata lungo la carrozzabile che dal Pian del Rancio scende verso Bellagio, poco distante dal Piano stesso, all'altezza del primo tornante. Si tratta di un enorme masso erratico di granito ghiandone proveniente dalla Val Masino in Valtellina, trasportato e abbandonato dai ghiacciai quaternari al loro ritiro. E' il masso più voluminoso della Lombardia, e misura circa m. 30x10x9. La superficie alta è pianeggiante ed è interessata da piccole superfici concave, dovute ad erosione meteorica.
Il territorio prealpino è ricco di trovanti (o massi erratici) che i ghiacciai quaternari trascinarono nella loro avanzata verso la pianura. Anche nel Triangolo Lariano sono diffusissime tali testimonianze geologiche: il tipo di roccia (prevalentemente sarizzo ghiandone, gneiss Branitoide e serpentino) ne indica la provenienza dalla Val Masino e dalla val Malenco.
Alcuni massi erratici del Triangolo Lariano hanno dimensioni superiori a mille metri cubi: il "Sasso del Lupo", presso il Monte Sorto, lungo il senliero da Brunate a Monte piatto (1.600 mc circa); la "preda di Monte Rosso" sopra Quarzano di Pognana (1.000 mc circa). Il "Masso del Freddo" presso Arosio, distrutto nel secolo scorso, misurava circa 8.000 mc.
Parlicolare interesse per poter ricostruire tradizioni e storie locali presentano alcuni trovanti (o "pietre pendenti" come li definirono alcuni scrittori dell'Ottocento) che per la loro particolare forma e posizione colpirono l'attenzione dei nostri progenitori e favorirono il sorgere di leggende che denotano antiche credenze o forme di culto.