Zona di grande tranquillità che, al tempo di Azzo da Correggio (1341) ospitò Francesco Petrarca. Ispirato dalla serenità del luogo, il grande poeta qui terminò il "De Africa". Sulla scorta di ciò, già dal 1815 si pensò di erigere in questo luogo un monumento in suo onore; il progetto vide definitivamente la luce tra il 1839 e il 1847 grazie all'interesse di un gruppo di letterati e artisti sostenuti dalla duchessa di Parma, Maria Luigia. Ultimamente restaurato, il luogo è oggi meta di molti turisti che vengono ad ammirare la statua posta all'interno del tempietto, opera di Tomaso Bandini e le decorazioni di Francesco Scaramuzza.