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L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Parco Regionale Adamello:
    • Superficie a terra: 50'935.00 ha
    • Regioni: Lombardia
    • Province: Brescia
    • Comuni: Berzo Demo, Bienno, Braone, Breno, Cedegolo, Ceto, Cevo, Cimbergo, Edolo, Incudine, Malonno, Niardo, Paspardo, Ponte di Legno, Saviore dell'Adamello, Sonico, Temù, Vezza d'Oglio, Vione
    • Provv.ti istitutivi: LR 79 16/09/1983
    • Elenco Ufficiale AP: EUAP0199
  • Altre aree protette gestite:
    • ZPS Parco Naturale Adamello
    • ZSC Belvedere - Tri Plane
    • ZSC Cresta Monte Colombé e Cima Barbignaga
    • ZSC Ghiacciaio dell'Adamello
    • ZSC Lago di Pile
    • ZSC Monte Marser - Corni di Bos
    • ZSC Monte Piccolo - Monte Colmo
    • ZSC Pascoli di Crocedomini - Alta Val Caffaro
    • ZSC Piz Olda - Val Malga
    • ZSC Pizzo Badile - Alta Val Zumella
    • ZSC Torbiera La Goia
    • ZSC Torbiere del Tonale
    • ZSC Torbiere di Val Braone
    • ZSC Val Rabbia e Val Galinera
    • ZSC Vallone del Forcel Rosso
    • ZSC Versanti dell'Avio
    • Riserva MAB Valle Camonica - Alto Sebino

  • Altimetria: h min 390 m slm - h max 3.545 m slm

 

 

Il Parco al centro delle Alpi

Il Parco dell'Adamello si trova al centro della catena alpina, nelle Alpi Retiche, e comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell'Adamello, zona ubicata nella porzione nord-orientale della provincia di Brescia.
Si estende per 51.000 ettari, dal Passo del Tonale a quello di Crocedomini; a est il Parco ha per limite il confine regionale tra Lombardia e Trentino, a ovest il suo confine si mantiene poco al di sopra della sponda sinistra dell'Oglio, il quinto fiume italiano per la sua lunghezza. L'importanza del Parco dell'Adamello è accresciuta dalla sua posizione, perché esso funge da ponte tra i due parchi che gli sono limitrofi: al suo limite orientale si trova il Parco trentino Adamello-Brenta, al limite settentrionale il Parco dello Stelvio, a sua volta limitrofo del Parco Nazionale svizzero dell'Engadina.
In tal modo si è venuta a costituire nel cuore dell'Europa un'area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più affascinanti. Di essa il Parco dell'Adamello rappresenta la punta meridionale.

Altre informazioni

Val Avio
Val Avio
Aviolo
Aviolo
 

Rocce e minerali: Geolitologia

A differenza degli altri complessi montuosi di origine sedimentaria appartenenti alle Alpi Meridionali, le rocce costitutive del Gruppo dell'Adamello hanno origine magmatica, intrusiva. Il processo di raffreddamento dei "plutoni" provenienti dal centro della Terra e penetrati nelle fratture di rocce preesistenti ha preso inizio circa 42 milioni di anni fa, a partire dalla zona del Monte Re di Castello ed è terminata, estendendosi verso nord (Monte Presanella), circa 29 milioni di anni fa.

Altre informazioni

Conca del Baitone
Conca del Baitone
 

La Flora del Parco

Lo scarto altimetrico di oltre 3.000 metri (da 390 a 3539 metri s.l.m.) esistente tra la quota minima e la massima del Parco Adamello determina notevoli variazioni climatiche che, unitamente alla diversificazione litologica, influenzano in struttura, composizione e distribuzione, tutti gli ecosistemi del Parco.
Dal fondovalle fino verso i 1000 metri di altitudine si estendono i boschi di latifoglie, costituiti da castagneti (Castanea sativa), un tempo assiduamente coltivati, interrotti da prati e più spesso da boschi con prevalenza di carpino nero (Ostrya carpinifolia), frassino maggiore (Fraxinus excelsior), orniello (Fraxinus ornus), pioppo tremulo (Populus tremula), betulla (Betula pendula), acero di monte (Acer pseudoplatanus), ciliegio selvatico (Prunus avium), salicone (Salix caprea), olmo campestre (Ulmus minor), carpino bianco (Carpinus betulus), accompagnati da biancospino (Crataegus monogyna), nocciolo (Corylus avellana), e maggiociondolo (Laburnum anagyroides, L. alpinum). Nei luoghi più esposti e aridi sono presenti anche pino silvestre (Pinus sylvestris), rovere (Quercus petrea) e roverella (Quercus pubescens). Il faggio (Fagus sylvatica) è poco diffuso all'interno del Parco, essendo in passato stato "sacrificato", per motivazioni economiche, all'abete rosso (Picea excelsa).

Altre informazioni

Foto di La Flora del ParcoSaxifraga vandellii
Saxifraga vandellii
 

La Fauna

Il capriolo e il cervo frequentano i boschi di latifoglie misti a radure. Il camoscio vive oltre i limiti della vegetazione arborea in pochi branchi. Grazie alla recentissima reintroduzione è ora presente nel Parco anche lo Stambecco. Il progetto di ritorno di questo ungulato permette oggi di osservarlo in Val Malga di Sonico, Val Salarno, Valle Adamè e in località Volano e Zumella.
Nel territorio del Parco vivono altri mammiferi: la lepre alpina, la marmotta, la donnola, l'ermellino, la volpe, la faìna, lo scoiattolo, il ghiro, il riccio, il toporagno alpino e l'arvicola delle nevi. Più rari la martora, la puzzola, il tasso.
L'Avifauna annovera numerose specie; in particolare si ricordano il Gallo cedrone, il Forcello, la Coturnice, la Pernice bianca, l'Aquila reale.
Nei corsi d'acqua e nei laghi alpini sono segnalati la trota, il salmerino, lo scazzone.
Negli ambienti umidi sono presenti il tritone, la salamandra nera e quella pezzata, il rospo e la rana rossa di montagna.
Tra i rettili si ricordano la vipera comune, il ramarro, l'orbettino, il colubro liscio.

Stambecco femmina
Stambecco femmina
Camoscio maschio
Camoscio maschio
 

Le foreste del Parco

L'Ufficio Gestione Risorse Forestali si occupa di gestione e programmazione di tutti i temi che riguarda i boschi del Parco dell'Adamello.
È attivo dal gennaio 2005 e ha riassunto i propri obiettivi nel manuale Modelli di gestione forestale per il Parco dell'Adamello e di cui si riportano alcuni contributi scientifici e alcuni progetti realizzati nel corso di questi anni.
Inoltre, il Parco dell'Adamello è il riferimento per tutte le istanze di taglio del bosco previste dal vigente Regolamento Regionale n. 5/2007 (Nuove Norme Forestali Regionali).

Altre informazioni

 

Il ghiacciaio dell'Adamello

Negli ultimi 40 anni la temperatura dell'intero arco Alpino è raddoppiata causando cambiamenti a livello ecosistemico come ritiro dei ghiacciai e migrazione di specie ad altitudini maggiori.
Non solo ma queste trasformazioni, in continua accelerazione, hanno delle conseguenze dirette ed indirette sia sugli ecosistemi di alta quota sia su quelli di fondovalle. Tutto ciò incide in maniera significativa sulla capacità degli ecosistemi naturali (ghiacciai compresi) di erogare tutti quei benefici ambientali a supporto delle attività umane, anche chiamati Servizi Ecosistemici. Si pensi ad esempio alla disponibilità ed alla capacità di fornitura di acqua da parte dei ghiacciai e alle possibili conseguenze di una loro mancanza per l'agricoltura, l'energia, la biodiversità, ecc..

Altre informazioni

 

Il ghiacciaio dell'Adamello
Il ghiacciaio dell'Adamello
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