(Sirolo, 02 Nov 11) Cinque anni di stabilità con un Direttivo unito ed una pianta organica rinnovata: questo in sintesi il bilancio dell'Ente Parco che dal 2006 gestisce il primo Parco regionale delle Marche, in sostituzione del precedente soggetto consortile-volontario.
L'occasione per fornire spunti e dati è stata la presentazione, presso la Sala Raffaello della Regione Marche, del libro "Obiettivo Conero: la gestione del Parco tra storia e natura", realizzato dal vicepresidente Gilberto Stacchiotti e dalla consulente per la comunicazione Cristina Gioacchini. Un libro che, attraverso immagini e testi, intende fornire molteplici chiavi di lettura sull'operato di questi primi anni di esperienza alla guida del Parco, del giovane Ente. Un atto di trasparenza verso la comunità. Nel corso della conferenza stampa di fine mandato, i consiglieri dell' Ente Parco del Conero hanno consegnato una targa per 'l' impegno profuso nella tutela dell' ambiente e nel sostegno alla crescita del Parco Naturale del Conero' a: Claudio Maderloni; Giancarlo Sagramola, Luca Kogoj, Mariano Guzzini, Marilena Moroni, Nicola Orsini.
Sala Raffaello oggi era gremita di persone, presenti all'iniziativa tanti politici, studiosi, cittadini e tutti gli amministratori uscenti del Parco: Mariano Guzzini, Giancarlo Sagramola, Claudio Maderloni. Tra loro, solo per citarne alcuni, il sindaco di Numana Marzio Carletti, gli assessori anconetani Andrea Nobili e Diego Franzoni, il Prof. Edoardo Biondi dell' Università Politecnica delle Marche, il Prof. Maurizio Landolfi della Soprintenza per i beni archeologici delle Marche, Giancarlo Gioacchini della Confesercenti, Paolo Perna redattore del Piano faunistico del Parco, due dei redattori del Piano del Parco Francesco Leporoni e Massimiliano Pecci. Il nuovo modello di gestione rappresenta, indubbiamente, una svolta positiva, grazie alla riduzione del numero degli amministratori (8 rispetto ai 25 del precedente Consiglio Direttivo) ma, nel contempo, ad una più ampia presenza di soggetti coinvolti per l'arrivo di Regione Marche, ambientalisti ed associazioni agricole, chiamati a condividere le scelte operate con continuità senza le precedenti turbative indotte dalle continue elezioni degli Enti locali.
Un equilibrio tra istanze locali e ottica d'area vasta che ha efficacemente retto alle sfide importanti di questo periodo.
Notevoli e di straordinaria rilevanza i risultati, a partire dal nuovo Piano del Parco impostato sulla salvaguardia del paesaggio, ma costruito scommettendo su uno sviluppo equilibrato attraverso opportunità per l'agricoltura ed il turismo: uno strumento che ha completato il lungo iter quinquennale con ampie condivisioni ed apprezzamenti pressoché unanimi.
Anche nella gestione della fauna è stato introdotto lo specifico Piano di gestione per affrontare su rigorose e solide basi di riferimento, aspetti delicati e complessi, la problematica del cinghiale tra tutti.
E' cresciuta l'autorevolezza del Parco nei confronti dei Comuni, con i quali sono stati intrecciati e risolti nodi complessi su questioni di grande rilevanza: dai ripascimenti costieri alla lottizzazione Lido Azzurro, dal nuovo porto di Numana, alla trasformazione del complesso Santa Cristiana di Marcelli, dalla rivisitazione della baia di Portonovo alla "riapertura" della spiaggia dei Sassi Neri, dal progetto di rigassificatore al largo di Portorecanati alla gestione delle zone Habitat 2000.
Praticamente rinnovata la struttura del Parco che ora può contare su 8 tecnici ed impiegati, coordinati dal direttore Marco Zannini; a completare la pianta organica mancano all'appello i guardaparco che, nonostante una forte volontà collegiale, non hanno trovato per ora le condizioni di bilancio favorevoli. Nel frattempo a vigilare sul territorio è arrivato il Comando Conero del Corpo Forestale cui l'Ente ha fornito collaborazione strettissima, locali idonei ed il supporto logistico per il pattugliamento anche a cavallo. E poi l'aiuto sempre prezioso del volontariato, dai vigili del fuoco alle guardie ecologiche.
Lanfranco Giacchetti ha saputo ben interpretare il ruolo del presidente, costruendo una squadra unita di amministratori e personale qualificato.
Su altre questioni il lavoro impostato ha preparato la base di consenso politico ma non ha maturato le scelte finali:
1)il nuovo regolamento del Parco è in itinere
2)l'area contigua è in gestazione
3)la riapertura del sentiero del Passo del Lupo rimandata
4)l'area marina protetta in discussione
5)possibili ampliamenti (Selva di Castelfidardo, bosco urbano di Ancona, Parco del Cardato) da progettare con maggiore risoluzione.
La diversità di piante arriva a stupire i botanici del Politecnico di Ancona che ne hanno censite 1.154 specie a cui si è aggiunta la scoperta di una nuova orchidea e l'arrivo della Barba di Giove, reintrodotta dagli stessi studiosi dorici nell'autunno 2010.
Gli studi faunistici hanno portato ad un buon livello di conoscenza in materia e soprattutto sono cresciute le specie animali che scelgono quest'area per la propria sopravvivenza: dall'istrice al capriolo, dallo scoiattolo a nuove specie di farfalle, qualche esemplare di lupo e perfino un cervo in mare di fronte a Numana, come a dire che il Parco è un posto bello non soltanto per i turisti che pure confermano la predilezione per questo straordinario angolo di costa adriatica, come reso evidente dalle presenze e dai sondaggi.
Un lavoro collegiale e concreto, quello dell'Ente, cui in questi anni sono stati attribuiti importantissimi riconoscimenti:
1) il Parco è inserito nei TOP TEN della LIPU, cioè tra le dieci aree in Italia per l'osservazione degli uccelli
2) il nuovo sito web viene premiato come migliore vetrina informatica dell'anno
3) arriva la candidatura del Conero come patrimonio dell'UNESCO.
Progetti, investimenti, occupazione che ribadiscono l'importanza dell'Ente nella gestione di un territorio comunque delicato alla ricerca di un difficile equilibrio tra pressione antropica e tutela ambientale. Difficile, complesso, delicato, impegnativo ma NON costoso perché rapportando il bilancio annuo del Parco con la popolazione regionale si può tranquillamente affermare che ogni cittadino delle Marche per il Parco del Conero spende ogni anno meno di un euro o, se preferite, nemmeno l'equivalente di una tazzina di caffé a testa. Facendo un confronto con altri settori di investimenti pubblici, possiamo sostenere che complessivamente la vita del Parco costa ogni anno meno della costruzione di un chilometro di strada con enormi differenze in termini di occupazione, crescita reale, qualità del territorio e sostenibilità economica.
Il direttivo dell' Ente Parco del Conero, venerdì 14 ottobre 2011, c/o la sala Raffaello della Regione Marche, in occasione della conferenza stampa di fine mandato, ha consegnato una targa per "l' impegno profuso nella tutela dell' ambiente e nel sostegno alla crescita del Parco Naturale del Conero" a:
Claudio Maderloni
Giancarlo Sagramola
Luca Kogoj
Mariano Guzzini
Marilena Moroni
Nicola Orsini
Riccardo Picciafuoco
Silvano Verdini