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Turismo sostenibile e CETS, il punto di vista di Marco Zannini

(Sirolo, 19 Apr 13) Perché abbia senso da parte delle Aree protette impegnarsi per lo sviluppo del turismo sostenibile, lo ha spiegato Marco Zannini, responsabile del gruppo lavoro "Turismo" Federparchi Marche, anche direttore dell' Ente Parco del Conero, nell' ambito del seminario di lavoro organizzato il 19 aprile 2013 ad Ancona, presso la Regione Marche, organizzato da Federparchi Marche e dalla Regione Marche. 'Fare un turismo ecosostenibile -dice- ha senso perché: non distrugge l'ambiente; arresta l'esodo delle zone rurali alle città, permettendo così il mantenimento di habitat naturali legati alla presenza dell'uomo, come quello delle praterie; contribuisce a diffondere nelle comunità locali un nuovo senso di orgoglio per la loro terra: conferisce all'agricoltura di qualità (biologica o certificata Qm Marche) un ruolo centrale nella salute dell'uomo e dell'ambiente naturale; consente ai turisti di entrare in contatto con le specificità del territorio e delle persone che lo abitano e di viverle in piena consapevolezza; fa contenti i turisti perché non sono loro la causa di ingiustizie sociali e di degrado ambientale come lo sono tanti tipi di turismo (sessuale, venatorio o in villaggi di lusso costruiti in paesi del terzo mondo); è economicamente equo e solidale con il territorio; tutela il futuro del turismo nelle aree protette. Questa offerta di turismo delle aree protette della Regione Marche si inserisce a pieno titolo in quella trasformazione globale della società e che vede tutti noi in qualità di consumatori fare scelte sempre più ponderate riguardo al modo in cui spendere il denaro, legando le nostre scelte anche all'emozione che ci dà la consapevolezza di acquistare un prodotto eticamente sano, equo e solidale con il territorio e soprattutto ecosostenibile. Ormai il mondo intero è diventato accessibile ai viaggiatori e le scelte delle mete dipendono dalle passioni del turista e dalla sua disponibilità finanziaria. Nel mercato del turismo l'offerta ecosostenibile delle aree naturali protette fa veramente la differenza per le economie locali, perché non solo è etico, ma anche alla portata di tutti. Tale offerta, per essere vera e quindi duratura, non può non coinvolgere la collettività locale, i cittadini, le attività economiche e di volontariato, le associazioni che le rappresentano, sino ad arrivare alle amministrazioni pubbliche che hanno gli strumenti per la gestione del territorio. Queste sono le basi che hanno spinto le aree protette ad accettare la proposta della Regione Marche di certificarsi con la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Le amministrazioni del Parco Sasso Simone e Simoncello, del Parco San Bartolo, del Parco del Conero, del Parco Gola della Rossa e Frasassi hanno iniziato nel 2012 con i residenti dei propri territori il processo democratico di certificazione della  CETS. Ci vorranno 5 anni per concludere l'intero processo di certificazione, periodo in cui i territori delle aree protette si sono impegnati a portare a termine un numero elevato di azioni (che invito a leggere nei vari siti web dei parchi) perché rappresentano lo specchio delle loro collettività. Il Conero che deve risolvere i problemi legati al turismo di massa, il San Bartolo con i problemi legati alla stabilità idrogeologica dell'omonimo colle, La Gola della Rossa e Frasassi che ha bisogno di rendere più equo il turismo del suo territorio rispetto al turismo delle Grotte, ed in fine il Sasso Simone e Simoncello preoccupato di perdere la propria identità dietro alla massa del turismo romagnolo. Dalla lettura dei veri Piani d'Azione non si colgono però solo le differenze, ma anche le uguaglianze come i bisogni comuni di allargare il proprio territorio protetto, di legare il turismo alle produzioni agricole locali di qualità: biologiche e a Km 0, ed in fine di potenziare una viabilità dolce fatta di sentieri e mezzi pubblici che permettano al turista di godere a pieno dei profumi e dei colori che solo la natura sa creare e che i parchi naturali sono chiamati a proteggere'.
Turismo sostenibile e CETS, il punto di vista di Marco Zannini
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