Vai alla home di Parks.it
 

Farfalle bianche

(Sirolo, 21 Ago 13) Una migrazione di massa di farfalle bianche in questi giorni sta dando spettacolo nel Parco del Conero. Come spiega il Dott. Adriano Teobaldelli, studioso di farfalle, anche autore del libro 'Le farfalle del Parco Naturale del Conero':

'si tratta di una eccezionale migrazione periodica di Cavolaie, la Cavolaia maggiore (Pieris brassicae L.) e la Cavolaia minore (Pieris rapae L.), appartenenti alla Famiglia delle Pieridi.Queste specie sono molto prolifere, hanno tre o quattro generazioni annue e una femmina può deporre ogni volta più di 100 uova feconde. Di norma in natura si ha un equilibrio demografico di queste specie, in quanto numerosi insetti parassiti concorrono a distruggere le uova ed uccidono le larve. Anche ragni, coleotteri, mantidi, formiche,  roditori, rettili, ecc, si nutrono di uova e larve, in particolare gli uccelli insettivori che durante la buona stagione catturano numerose larve di queste specie per nutrire i loro nidiacei. Periodicamente però si può verificare una rottura di questo equilibrio, per cause naturali, come irregolarità climatiche primaverili,  piogge o siccità eccessive, temperature stagionali superiori o inferiori alla norma, ritardi o anticipi nella fioritura e nella crescita delle piante erbacee alimentari delle larve; in questi casi si può verificare una eccezionale schiusura e volo di adulti in massa, essendo venuta meno l'azione moderatrice dei parassiti e dei predatori'.
Teobaldelli ricorda che di questo fenomeno migratorio se ne hanno varie testimonianze risalenti ai secoli scorsi: 'Il Sig. Turpyn nella sua opera "Chronicles of Calais" descrive il passaggio di un immenso sciame di farfalle bianche "fitte come fiocchi di neve" avvenuto nel mese di luglio dell'anno 1508 presso Calais, che da Nord si dirigeva verso Sud. Un'altra migrazione di massa della Cavolaia maggiore, durata molti giorni, venne osservata e descritta dall'Entomologo fiorentino Dr. Ruggero Verity, avvenuta nel mese di settembre del 1903, lungo  il litorale Lucchese, in Toscana'.
La maggior parte delle farfalle migratorie viaggiano in una determinata direzione. Poiché esse procreano frequentemente lungo il percorso, avviene che l'intero viaggio sia compiuto da più di una generazione.
Quando si verifica il viaggio di ritorno nella direzione opposta, normalmente esso viene compiuto dalle discendenti delle migratrici originarie. Questi spostamenti di massa si verificano in primavera da Nord verso Sud Europa e nelle valli dal basso verso l'alto; alla fine dell'estate in senso inverso.
Durante il viaggio vanno in cerca di fiori per nutrirsi, nonché delle piante alimentari delle larve per la deposizione delle uova. Dopo aver esplorato per un certo periodo un'area ricca di situazioni idonee per l'alimentazione, la riproduzione e la deposizione delle uova, esse si spostano seguendo sempre la stessa direzione, per ricercare nuovi ambienti in cui nutrirsi e riprodursi. La lunghezza del volo dipende dalla distanza che separa due habitat simili.
Un individuo durante la sua vita può percorrere oltre 200 Km.
Il comportamento migratorio si è evoluto perché consente a questi insetti di evitare il periodo invernale quando il cibo è scarso o quasi impossibile da trovare.
La migrazione inoltre disperde la specie su una superficie maggiore e le permette di produrre più generazioni annue.
La direzione del volo nelle migrazioni è un comportamento innato in ogni individuo e può, di conseguenza, essere ereditato.
Le Cavolaie hanno un tasso piuttosto elevato di adattabilità a nuovi ambienti in cui si sviluppano le larve, aree estese ove crescono in abbondanza le piante nutrici quali le Brassicacee selvatiche e coltivate.
Tra le farfalle migratrici sono da segnalare alcune specie dal volo rapido e possente come la Vanessa cardui e la Vanessa atalanta, che annualmente migrano dal Nord-Africa, attraverso l'Europa, fino all'Inghilterra e alla Scandinavia.
Farfalle bianche
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente Parco Naturale Regionale del Conero