(Sirolo, 28 Ott 16) Dai regi decreti del Ventennio alle recenti direttive europee ed internazionali, il Parco quale strumento per una moderna gestione del territorio ed una crescita culturale e sociale a favore della sostenibilità ambientale. Questa in sintesi la storia del parco del Conero e di come le vicende ad esso collegate si intrecciano con la storia della conservazione del patrimonio ambientale nelle Marche. Un percorso dalle tante sfaccettature che verrà raccontato da Gilberto Stacchiotti sabato 29 ottobre alle ore 17 al centro visite del Parco (in via Peschiera 30 a Sirolo) in occasione dei Sabati Culturali organizzati dall' Unitrè Numana-Sirolo in collaborazione con l' Ente Parco. L' ambientalista e vice presidente dell'ora Ente ripercorre in quest'incontro, introdotto dal consigliere Fabia Buglioni, le tappe fondamentali fin dai primi passi per la costituzione dell' area protetta. 'Data cruciale di questa storia è il 1970. –spiega Stacchiotti- Allora nel Paese nascevano le Regioni, il dibattito sulla programmazione territoriale era affidata al Ministero dell'Economia, fiorivano le associazioni ambientaliste mentre il Ministero dell'Ambiente era ancora utopia. Naturalmente di parchi regionali non ce n'erano e la protezione della natura esclusiva competenza dello Stato che si limitava ai quattro parchi nazionali "storici" cui nel 1968 si era aggiunto quello della Sila, oltre alle riserve affidate al Corpo Forestale e poco altro. Tutto qui. Raccolta differenziata, inquinamento dell'aria e Pm10, sviluppo sostenibile, biodiversità, balneabilità delle acque, prodotti tipici e menu a km zero non figurano ancora tra i temi del vivere quotidiano in una società che sembra non conoscere i limiti dello sviluppo'. Sul Conero: 'in quell'inizio anni Settanta –continua- c'erano vincoli paesistici, idrogeologici e ancor più dissuadenti norme di rispetto per le servitù militari ma in pieno boom economico sempre con maggiore evidenza si riscontrava la carenza di strumenti legislativi adeguati al nuovo contesto sociale, preoccupante diffusione dell'avidità speculativa e mancanza di una sensibilità ambientale, di educazione scientifica e naturalistica. Ripensando a tutto questo, non sembra preistoria?'. Insomma: come nasce l' idea di un parco naturale, la gestazione tra resistenze e speranze, la via per il parco e quello che è oggi e…il futuro? Sarà tutto concentrato in un racconto entusiasmante, quello di Stacchiotti, in cui l'interessante storia di un territorio verrà evidenziata in un incontro da non perdere.