(Sirolo, 14 Giu 17) Per i trent'anni del parco del Conero, i volontari WWF armati di guanti e sacchi, hanno promosso una giornata di raccolta rifiuti lungo la duna di Marcelli sud, a ridosso del fiume Musone, in un'area di grande pregio ambientale. Sono state raccolte ben 7 grosse sporte di rifiuti tra bottiglie di plastica, scarpe ciabatte, reti per le cozze, polistirolo, lattine di birra, vetro e una ruota per motorino portata dal Musone. Un risultato poco edificante considerando che quest'area è di alto valore ambientale. Dopo la pulizia della duna quindi, dal WWF Marche centrali un monito ai sudicioni: questa eccellenza ambientale va protetta! 'E' necessario proteggere la duna relitta di Marcelli di Numana, -spiega Jacopo Angelini, presidente del WWF Marche centrali- perché ci vivono specie floristiche preziose e pioniere come il bellissimo Papavero delle spiaggie Glaucium flavum, il Poligono marittimo Polygonum maritimum, la Silene notturna Silene noctiflora, il Cardo delle spiagge Eryngium maritimum, che con il loro apparato radicale bloccano il movimento della sabbia, stabilizzandola, facilitando lo sviluppo della vegetazione colonizzatrice'. In sostanza, Angelini dice che 'l'importanza ecologica delle dune è fondamentale per il mantenimento delle spiagge, che devono la propria erosione anche alla loro scomparsa. Le dune sono il risultato di lenti processi di accumulo ad opera del vento, delle sabbie, trasportate dalle correnti marine lungo la costa e in condizioni naturali rappresentano un serbatoio di sabbia in grado di riformare le spiagge nelle fasi "ordinarie" di erosione'. Insomma, sono ambienti di grandissimo valore geomorfologico ecologico e paesaggistico sempre più minacciati. 'La comunità vegetale psammofila è fondamentale per l'ecosistema –conclude Angelini- mantenendo l'habitat per specie faunistiche sempre più rare come il Fratino Charadrius alexandrinus, specie che in passato aveva nidificato proprio in questa area litoranea'. Dalla sua, il Presidente del Parco del Conero Gilberto Stacchiotti, sottolineando l'importanza di questa duna residuale, aggiunge: 'rappresenta un ambiente sempre più raro in cui sopravvivono specie altrimenti estinte. Il piano di gestione naturalistica indica già la necessità di salvaguardia di questa fascia meridionale del parco, ancora naturale. Purtroppo fin'ora di essa ci si è occupati per le manifestazioni dell' endurance e per la stabulazione del fango scavato dal fondo del porto di Numana. Auspichiamo quindi che ci sia maggiore attenzione in direzione ambientale, sperando anche sul ritorno del Frattino'.