Il toponimo sarebbe da ricollegare all'abbondanza di canneti che crescevano lungo le rive del Sile.
Canizzano fu a lungo considerato il "villaggio dei mulini". Le acque del fiume, qui particolarmente rapide, erano sfruttate dall'attività molitoria da tempi antichissimi: il diritto di ripa era monopolizzato dal vescovo di Treviso già prima del Mille e fu più volte confermato da bolle successive. I primi documenti che testimoniano esplicitamente la presenza di mulini a Canizzano e a Mure (località ad est della chiesa) sono però dei primi del XIV secolo. Un estimo del 1499 parla di ventidue ruote a Canizan, escluso il colmello di Mure. L'ultimo, il mulino Granello, fu chiuso nel 1985.