Il nome le deriva dalle tre palizzate di sbarramento erette all'interno del Sile, per costringere le barche ad accostare a riva, dove c'era l'edificio della dogana. (Sbarramenti comuni agli ingressi della laguna; per terra invece si aveva, nel padovano la "stanga" e nel trevigiano la "sbara").
Sempre per il ruolo doganale che svolgeva, la località era designata anche con il termine la "Scrivania". La località, era infatti luogo di transito tra il dominio veneziano e la Marca trevigiana e rivestiva quindi anche un importante ruolo strategico.
Il borgo, sorto verso l'inizio del 1500, fu costruito vicino al punto in cui il canale Siloncello (chiamato anche Sioncello, Sigaia, Cigaia), si unisce al Sile attraverso una conca detta "le portesine", tuttora esistente, sorta nel 1682 e ricostruita nel 1684, e attorno alla Granza, edificio che comprendeva la chiesa, intitolata a S. Magno, Vescovo nato ad Altino, la locanda, un magazzino-deposito, di proprietà dei monaci benedettini di S. Stefano del monastero di Altino.