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Parco Regionale della Grigna Settentrionale

 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Superficie a terra: 5'541.46 ha
  • Quota minima (m): 470
  • Quota massima (m): 2'410
  • Regioni: Lombardia
  • Province: Lecco
  • Comuni: Cortenova, Esino Lario, Parlasco, Pasturo, Perledo, Primaluna, Taceno, Varenna
  • Provv.ti istitutivi: Legge regionale n. 11 02/03/2005 - L.R. 16/2007 - L.R. 12/2011

 

 

Il Parco

In Lombardia, tra Lario, Val d'Esino e Valsassina, il Parco si sviluppa attorno al massiccio delle Grigne, uno dei più noti gruppi montuosi della regione. La meravigliosa roccia calcarea, con le sue particolari formazioni, fa da cornice a boschi di faggio e pascoli, che si alternano componendo un mosaico paesaggistico e ambientale, che l'uomo ha saputo arricchire con le pratiche dell'agricoltura tradizionale, ancora oggi alla base delle rinomate produzione casearie della zona.
Il substrato calcareo alimenta, inoltre, la presenza di fenomeni carsici, che contribuiscono a creare ambienti estremamente peculiari, quali grotte, doline, inghiottitoi e campi solcati. Come non parlare poi del rinvenimento di fossili di grande rilevanza paleontologica (il lariosauro, ad esempio, rettile marino scovato nei calcari neri di Varenna e Perledo) e delle ghiacciaie, studiate già da Leonardo Da Vinci.

Foto di Il Parco
 

La Fauna

Nonostante lo sviluppo altimetrico tutto sommato contenuto (la cima più alta raggiunge i 2409 m), il Parco presenta una gran varietà di habitat e condizioni climatiche diversificate lungo i suoi versanti; in particolare, le caratteristiche sono ottimali per lo svernamento dell'avifauna, tanto che in inverno si contano quasi un centinaio di specie di Uccelli, alcune piuttosto rare, fra cui l'Albanella reale e il Falco pellegrino. Degni di nota anche il Picchio nero e la Civetta capogrosso, la Coturnice, il Gallo forcello e la Starna, che "soggiornano" in maniera permanente nel territorio. Il rapace più grande presente sul massiccio è l'Aquila reale, che preda principalmente la Marmotta, rappresentata qui da un esiguo numero di individui. Esistono poi specie che in inverno abbandonano il territorio in cerca del caldo dell'Africa (Nibbio bruno, Falco pecchiaiolo..).
Se la quasi totalità dei Mammiferi presenti nel Parco è stanziale, una piccola rappresentanza si comporta diversamente: si tratta dei Pipistrelli, presenti qui con specie di rilevante interesse naturalistico. In Grigna non mancano poi i Mammiferi di grossa taglia: non è raro avvistare la Lepre comune, il Cervo, il Capriolo e il Camoscio delle Alpi.
Un capitolo a parte andrebbe riservato agli insetti, fra cui si trovano diversi "endemismi".

Altre informazioni

Foto di La Fauna
 

La Flora

Molte anche le rarità floristiche, che spiccano fra le grigie pareti rocciose e i ghiaioni; si citano fra tutti il Fiordaliso retico, l'Aquilegia di Einsele, la Campanula di Bertola, la Colombina gialla, la Radicchiella di Froelich, il Citiso insubrico, l'Euforbia insubrica, l'Ambretta sudalpina, il Laserpizio insubrico, il Raponzolo chiomoso, la Sassifraga di Host, l'Iberella grassa.
Fra gli "endemiti insubrici", emergono lo splendido Aglio di Lombardia, la Campanula dell'arciduca, la Campanella dell'Insubria, la Silene d'Elisabetta, l'Erba regina, la Primula glaucescente (simbolo del Parco) e la Viola di Duby.
Ad arricchire ancor più la prestigiosa flora dell'area sono senza dubbio gli endemismi del territorio del Parco (o delle aree immediatamente circostanti), vere e proprie perle di esclusività e originalità, come la Minuartia delle Grigne e la Primula delle Grigne."

Altre informazioni

Foto di La Flora
 

Geologia: una storia lunga millenni

Fra i fenomeni che danno corpo alla morfologia attuale del Parco, il carsismo è di certo il più peculiare, poichè dà origine ad una serie di Habitat e paesaggi davvero sensazionali e unici. Grotte, doline, campi solcati ed archi naturali fanno di quest'aria un museo a cielo aperto dove apprendere, fra grandiosi scenari, la storia dell'evoluzione dei luoghi. La presenza delle suggestive grotte ghiacciaie, ossia di cavità in cui si trovano formazioni di ghiaccio, infine, da ulteriore valore al territorio, sia dal punto di vista scientifico che storico.
La memoria di tempi passati e ambienti diversi è poi legata ai numerosi e suggestivi fossili che costituiscono oggetto di studi e ricerche a carattere universitario, che fino ad oggi hanno permesso la scoperta di reperti di interesse mondiale.

Altre informazioni

Foto di Geologia: una storia lunga millenni
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