Il 6 novembre il conferimento a Bruxelles
(Pesaro, 06 Nov 13) Un Parco sostenibile e a misura di turista. Ormai è ufficiale: il San Bartolo ha ottenuto la prestigiosa certificazione europea del Turismo Sostenibile (Cets). Il conferimento è avvenuto oggi, mercoledì 6 novembre a Bruxelles. E così l'area protetta entra a far parte della rete di Europark.
Un lavoro sostenuto con decisione dal presidente Domenico Balducci, che in questi mesi ha coinvolto sia gli operatori dell'area protetta che le Istituzioni, e tutti i "portatori di interesse", in un dialogo continuo e costruttivo. Un percorso che ha portato ad una visione condivisa di Parco, oggi vivacizzato da realtà associative attivissime diventate a loro volta animatori del territorio.
«E' un riconoscimento importante - afferma soddisfatto Balducci - affatto scontato per tanti motivi (l'organico ridotto, la parcellizzazione delle proprietà che rende difficile la rete escursionistica etc.). Così viene premiato il nostro straordinario territorio: uno scrigno che racchiude risorse ambientali, storiche e culturali di straordinaria bellezza. Con la Cets è stata premiata anche la nostra capacità di fare sistema. Di ciò ringrazio in particolare, i sindaci di Pesaro e Gabicce, il presidente della Provincia, la comunità locale e tutti coloro che hanno partecipato attivamente. Un ringraziamento particolare va al dirigente regionale delle aree protette dottor Fermanelli, a tutti i dipendenti e collaboratori che hanno seguito passo a passo il percorso e si sono appassionati».
MA la certificazione è solo il punto di partenza. Il lavoro vero comincia ora. Bisognerà superare le criticità: come la carenza di trasporto pubblico lungo la Panoramica, l'aumento della rete dei sentieri. Gli "eccessi" nella spiaggia di Fiorenzuola… «Sarà fondamentale lavorare insieme - sottolinea Balducci -. Il programma focalizzato potrà essere attuato solo se questa sinergia proseguirà. La collaborazione è l'elemento centrale della Cets, e l'obiettivo deve essere quello di ampliare la rete, coinvolgere ancor di più i territori, lavorare affinché il parco diventi sempre di più propulsore di uno sviluppo sostenibile. Viviamo in un epoca in cui non «fare sistema» è inconcepibile. Dobbiamo tutti assieme, pubblico e privato, qualificare ulteriormente il nostro territorio e implementare le tante eccellenze presenti: ambientali, paesaggistiche, ma anche culturali ed enogastronomiche, conciliando tutela e valorizzazione».
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