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Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara

www.parcomagra.it
 

Punti d'interesse

Orto Botanico

L'orto botanico di Montemarcello è chiuso dal 2017 perché il Comune di Ameglia, proprietario del territorio su cui sorge l'orto, non ha rinnovato la convenzione per la gestione tecnico e scientifica con l'Ente Parco.
Il promontorio del Caprione è una delle aree di maggior interesse naturalistico della Liguria. Per far conoscere ed apprezzare le piante più caratteristiche della zona è nato, su iniziativa dell'Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, l'orto botanico di Montemarcello. L'orto è splendidamente collocato sulla sommità di Monte Murlo, e qui, grazie alle particolari condizioni climatiche, è possibile osservare le piante dei diversi tipi di vegetazione caratteristici: macchia mediterranea, gariga, pinete di pino d'Aleppo e querceto caducifoglio. Nell'Orto si potranno osservare piante inserite nella lista delle specie protette della Regione Liguria come il narciso tazzetta e numerose orchidee selvatiche, tra le quali la vistosa orchidea gialla (Orchis provincialis Balb.). Caratterizza l'Orto Botanico anche una collezione di piante medicinali il cui numero, della flora spontanea della zona, è molto elevato.

 
Cisto
Cisto
 

Punta Corvo

Le poche spiagge, che costellano la costa alta e dirupata tra Montemarcello e Lerici, sono nate da frane che hanno scaricato nel mare grandi quantità di materiale lavorato in seguito dal moto ondoso. Sono piccole spiagge raggiungibili solo dal mare o da ripidi sentieri e per questo motivo molto apprezzate perché tranquille e poco affollate.
Caratteristico è lo spiaggione di Punta Corvo (così chiamato solo perché è più esteso delle altre spiagge), formato da una grossolana sabbia grigio scura prodotta dallo sgretolamento delle rocce circostanti che sono appunto di questo colore. Il mare è talmente limpido che a pochi metri dalla riva si può ammirare il profondo fondale roccioso.

Punta Corvo
Punta Corvo
 

Punta Bianca e Monastero di Santa Croce

Punta Bianca è l'estremità meridionale del promontorio di Montemarcello. Il nome è dovuto alle bianche rocce calcaree che affiorano e che in epoca romana furono usate come materiale decorativo per gli edifici della città di Luni.

Poco distante, immerso nella macchia mediterranea, sorge il Monastero di Santa Croce. Fu edificato dai monaci benedettini nel 1176 sui resti di una piccola chiesa costruita da un monaco in ricordo di una barca, approdata misteriosamente senza marinai, che trasportava il crocifisso di Nicodemo e la reliquia del Preziosissimo Sangue. Dell'antica chiesa resta solo l'abside e una parte di presbiterio dai quali fu ricavata una cappella dove si trova un crocifisso ligneo di tradizione orientale, denominato "Crocifisso del Corvo ".
Si racconta che il Monastero sia stato visitato anche da Dante che fece da mediatore per la pace tra il vescovo di Luni e i marchesi Malaspina. Nel 1800 il monastero fu confiscato e venduto ad un industriale carrarino del marmo, il quale fece costruire poco sopra un castello oggi sede di una Casa di Esercizi Spirituali dei Padri Carmelitani Scalzi.

 
 

Val di Magra e Val di Vara

Il Parco di Montemarcello-Magra-Vara è l'unico Parco Fluviale della Liguria. Lo scorrere dei due fiumi verso il mare e il loro confluire crea angoli di grande suggestione nei quali poter osservare la caratteristica flora e fauna ripariale. Il fiume Magra risulta percorribile lungo le sponde attraverso comodi sentieri e piste ciclabili. Lungo tale tragitto non mancano le opportunità di svolgere interessanti attività ricreative (osservazioni botaniche, birdwaching, fotografia naturalistica ecc.) visto che questo ambiente fluviale costituisce una delle più importanti vie migratorie per gran parte dell'avifauna legata agli ambienti acquatici. La Val di Vara, che racchiude un ampio territorio segnato dal corso del fiume Vara, s'impone all'attenzione del visitatore per la straordinaria qualità ambientale del paesaggio. La sparuta presenza umana ha infatti consentito la conservazione di tante affascinanti caratteristiche. In un paesaggio eccezionalmente diversificato, il Vara si dipana nel fondovalle per sessanta chilometri dalla sorgente di Codivara fino alla confluenza nella Magra.

 
 

I Borghi "più belli"

Nel territorio del Parco di Montemarcello-Magra-Vara sorgono numerosi, piccoli borghi, custodi di un grande patrimonio di Storia, Arte, Cultura, Ambiente e Tradizioni. Molti di questi hanno ricevuto riconoscimenti importanti come la Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring club o sono stati inseriti nel club de I Borghi più Belli d'Italia voluto dalla Consulta del Turismo dell'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) per valorizzare queste peculiarità storico architettoniche.
In particolare si segnalano:

Montemarcello - piazza XIII Dicembre
Montemarcello - piazza XIII Dicembre
 

Carsismo

Nel promontorio orientale della Spezia l'impronta al paesaggio è data soprattutto dal fenomeno carsico. Il carsismo si manifesta soprattutto nelle formazioni del calcare massiccio dolomitico, nel portoro e nel calcare a Rhaetavicula contorta della Falda toscana. Nell'area Parco sono osservabili molte forme carsiche: la dolina di Cava dei M. Branzi, di Rocchetta, di M. Gruzza, di Montemarcello, la doppia dolina tra Campo di Già e Campo Nuovo; l'uvala di Campo di Già; il campo solcato di Costa Pernisaro, il campo carreggiato a Sud di Pian della Chiesa.

 
 

I Bozi di Saudino

I laghetti denominati Bozi di Saudino sono zone umide di origine artificiale derivanti da ex cave di argilla e ghiaia allagate dall'acqua di falda. Risulta dagli archivi storici che i primi interventi di estrazione di argilla eseguiti in questa località risalgono intorno alla metà dell'Ottocento.
Le cave servivano per rifornire le due importanti fornaci site a Silea e a Fondamento (Fornace dei Fratelli Saudino). Le escavazioni lungo la sponda del fiume Magra cessarono a metà degli anni settanta del scorso secolo a causa dell'esaurimento di zone estrattive idonee. Nel frattempo sulle sponde dei laghetti si è sviluppata naturalmente una fitta vegetazione ripariale e negli specchi d'acqua si sono sviluppate piante acquatiche. L'ambiente così ricreato ha favorito la vita di una ricca fauna acquatica e terrestre. 
Oggi i Bozi di Saudino, ricadenti interamente nel comune di Sarzana, costituiscono l'area umida più estesa della Liguria. L'area è stata classificata dall'Unione Europea Sito di Importanza Comunitaria ed è stata inserita nel 2001 all'interno dei confini del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara. 
Negli anni 2013 e 2014 l'Ente Parco ha realizzato una serie di importanti interventi di recupero finanziati dal Programma Attuativo Regionale POR FESR 2007-2013 per favorire una migliore fruizione dell'area e tutelare i suoi valori naturalistici.
Il progetto è nato sulla base di una precedente convenzione tra l'Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, il Comune di Sarzana e la società BI.MA proprietaria di parte dei terreni, che hanno concordato la progettazione e le finalità degli interventi.
 L'area naturalistica dei Bozi di Saudino è stata inaugurata a maggio del 2015. E' possibile accedervi a piedi o in bici da più accessi, andando alla scoperta di ambienti umidi ricchi di vegetazione e animali, a pochi passi dal centro urbano di Sarzana.

I Bozi di Saudino
I Bozi di Saudino
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