II suggestivo e incontaminato territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano include ben due delle denominazioni enologiche dell'interessante panorama vitivinicolo campano. Le denominazioni sono relativamente recenti, ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale e a creare una tendenza di sviluppo molto significativa. Quelle che ricadono in questo areale produttivo sono: la DOC Castel San Lorenzo e la DOC Cilento. Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone, espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali, come: Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali come: Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia.
La denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo si estende interamente nei territori dei comuni di Castel San Lorenzo, Felitto e Bellosguardo e in parte dei comuni di Aquara, Castecivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati. I vini prodotti con tale denominazione sono il Barbera, il Rosso, il Bianco, il Rosato e il Moscato nelle versioni Spumante e Lambiccato, derivato da tradizionali sistemi di vinificazione. Le uve raccomandate a produrre tali vini sono tra quelle a bacca nera: Aglianico, Barbera, Casanese, Piedirosso, Sangiovese, Sciascinoso. E per quelle a bacca bianca: Moscato, Fiano, Greco, Biancolella, Malvasia bianca e Trebbiano Toscano.