Entrare nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è come entrare in un grande uliveto, invero ogni comune sia montano che marino è ricco di ulivi sia di tipo secolare che di nuovo impianto. Essi conferiscono al paesaggio un vellutato colore verde e donano alle popolazioni da tempi remoti un essenziale sostentamento al reddito. Gli olivicoltori del Parco non sono rimasti insensibili nel 1992 al varo della legge 169 sulle Denominazioni di Origine, infatti si avviarono subito le procedure per il riconoscimento di due denominazioni: Cilento e Colline Salernitane, queste dopo un lungo iter sono state riconosciute come D.O.P. dalla Unione Europea ed operative dalla campagna olivicola 98/99. La D.O.P. Cilento abbraccia l'area sud e ovest del Parco, mentre la D.O.P. Colline Salernitane l'area nord del Parco.
I sistemi di coltivazione, da sempre, non prevedono l'uso intensivo di prodotti antiparassitari per la produzione delle olive da olio. A tal proposito molte sono le aziende certificate per la coltivazione con sistemi di tipo biologico che con le nuove tecniche sperimentate nel Parco hanno elevato notevolmente le caratteristiche qualitative dell'olio di oliva extra vergine prodotto.
Il territorio del Parco può essere suddiviso in tre aree omogenee:
- L'area del monte Gelbison e Bulgheria è il regno incontrastato della cultivar Pisciottana, enorme pianta di olivo la cui chioma può superare i 12 metri di diametro per una altezza di 18 metri. Negli ultimi venti anni gli olivicoltori hanno messo a dimora numerose piante di olivo soprattutto di cultivar Frantoio e Leccino per ovviare alle problematiche di raccolta della Pisciottana. La produzione di olive da olio dai nuovi impianti con sistemi ecocompatibili e/o biologici ha creato oli con standard qualitativi elevatissimi.
- L'area del Monte Stella, con i suoi versanti, separa le produzioni che volgono verso il mare da quelle che volgono verso la valle del fiume Alento. La prima ha un clima poco piovoso mentre l'altra un clima decisamente più freddo e piovoso. In quest'area vi sono molte coltivazioni con sistema biologico. Gli olivi per lo più di cultivar storiche sono posizionati su pendii a volte molto scoscesi per cui le pratiche agronomiche risultano particolarmente difficili.
- L'area degli Alburni e della Valle del Calore è per lo più montagnosa, le coltivazioni dell'olio sono presenti soprattutto nella valle del fiume calore salernitano. Il clima è, rispetto alle altre aree, freddo e piovoso per la lontananza dal mare e per la presenza di alte montagne. L'area conserva il proprio patrimonio varietale, i nuovi impianti utilizzano per lo più cultivar storiche. L'olio di oliva extra vergine prodotto con le nuove varietà influenza poco le caratteristiche peculiari di quello prodotto con varietà storiche.