Seminascosto tra le rocce e la vegetazione del Monte di Capaccio vecchio, i ruderi del castello omonimo dominano ampiamente la sottostante pianura di Paestum.
Salire fin quassù significa accostarsi ad un pezzo della storia del Cilento, che ci riporta alla congiura dei Baroni contro il potente Federico II conclusasi tragicamente nel 1246. Ma vuol dire anche fermarsi estasiati davanti ad un panorama incantevole che si apre come un immenso anfiteatro dove la natura si interseca con la presenza umana, particolarmente evidente nei campi squadrati, nei centri abitati, nelle strade e nei canali che tagliano la piana pestana.
Da qui pochi temerari si involano con i loro deltaplani per scrutare il paesaggio, così come lo fanno gli uccelli che abitano le rupi di queste montagne.