Situato a circa 675 m. s.l.m., ai piedi di una collina adornata dal verde dei castagneti, tra il fiume Alento e il Calore in un acrocoro di monti e vallate ricchissime di boschi che si perdono all'orizzonte, si erge il borgo di Stio Cilento. L'antica presenza dell'uomo su questo territorio è testimoniata dal ritrovamento di reperti archeologici preistorici del Neolitico Superiore in località "Chiusa della Mammolessa" risalenti a 6500 anni fa, quando in Italia si affermava l'agricoltura e, più recentemente, di epoca lucana del III - IV sec. a. C. in località "Casalicchio".
La vegetazione è molto ricca e varia, in particolare i boschi a cerro d'alto fusto formano una foresta compatta che si estende su tutta la valle del torrente Gaudo, meglio conosciuta come Valle dei Mulini, caratterizzata dalla presenza di antichi mulini ad acqua. Anche la fauna è molto interessante: segnalata la presenza del lupo, del cinghiale, del cervo, del capriolo e di numerosi rapaci diurni e notturni; sul fiume Calore che lambisce buona parte del territorio di questo comune.
E' presente anche la lontra con una popolazione tra le più vitali d'Italia. Il paese ha avuto origine dalla presenza di monaci italo-greci e, successivamente, da monaci benedettini. Nell'agglomerato di case domina la chiesa di San Pietro e Paolo costruita nel XVII secolo che, dalla splendida facciata, dà inizio all'itinerario. Un percorso tra storia e natura, alla scoperta dell'uomo e delle sue attività e, perché no, anche del gusto vista l'ottima produzione e qualità di miele locale e di altri prodotti delle api, nonché di legumi prelibati di montagna come i fagioli "Regina".