Nasce la rete nazionale per la pianificazione delle attivtà di tutela del camoscio nell'appennino centrale
(Guardiagrele, 09 Nov 10) E' stato presentato oggi a Lama dei Peligni (Ch), presso il Centro visite del Parco Nazionale della Majella alla presenza di tutti i partner, il progetto LIFE COORNATA per la tutela del camoscio appenninico. E contestualmente si è svolta la prima riunione del Comitato di coordinamento permanente per lo sviluppo in rete delle attività di conservazione del camoscio appenninico, svoltasi oggi, ha rappresentato un momento essenziale di pianificazione condivisa - a livello nazionale - di tutte le attività connesse alla tutela di questa specie.
Il camoscio appenninico, infatti, costituisce una delle specie più rare e maggiormente meritevoli di attenzioni ed è tutelato come specie prioritaria da direttive comunitarie, dalla legislazione italiana e dalla lista rossa della IUCN (The International Union for Conservation of Nature). Un'importanza sottolineata dal fatto che questa splendida sottospecie è endemica, e vive esclusivamente dentro i parchi dell'appennino centrale.
E proprio i Parchi sono i protagonisti del LIFE COORNATA, il progetto realizzato grazie al contributo finanziario dell'Unione Europea, che vede il Parco nazionale della Majella nel ruolo di capofila beneficiario e come partner i Parchi nazionali dei Monti Sibillini, del Gran Sasso e Monti della Laga, d'Abruzzo Lazio e Molise, del Parco regionale del Sirente Velino e Legambiente.
Il progetto prevede la realizzazione di una serie di attività di conservazione condotte in maniera coordinata da tutte le aree protette dell'Appennino centrale interessate dalla presenza della specie, come ad esempio la creazione di un nucleo stabile di camoscio appenninico nel parco regionale del Sirente Velino e il rafforzamento di quella dei Monti Sibillini. Nel corso della riunione è stato fatto il punto sullo stato attuale della popolazione di camoscio appenninico, e i rappresentanti dei parchi intervenuti hanno parlato dello stato e delle attività sviluppate da ognuno a favore della conservazione della specie.
Si tratta, in conclusione, di una iniziativa importante che mira ad esaltare il ruolo che i parchi possono avere nell'attuare pratiche e strategie di conservazione nell'ottica degli sforzi partecipativi e coordinati che la rete di APE-Appennino Parco d'Europa e la Convenzione degli Appennini vogliono mettere in pratica.