Il Parco della Majella attiva il programma di restituzione della pecora predata e costituisce il gregge del Parco grazie al progetto Life Wolfnet
(Guardiagrele, 16 Dic 11) Mercoledì 21 dicembre 2011, alle ore 10.00 presso la Badia Morronese - a Sulmona (AQ), sede operativa del Parco Nazionale della Majella, si riunirà il Forum permanente degli stakeholder del life Wolfnet, per illustrare le attività realizzate a favore della zootecnia estensiva e degli allevamenti dall'area protetta. Nel corso della riunione verrà presentato "Il lupo riporta la pecora", il programma sperimentale di restituzione della pecora nel Parco Nazionale della Majella previsto dal progetto Life.
Evento centrale della giornata sarà la benedizione da parte di S.E. Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona e Valva, del gregge del Parco, costituito contestualmente alla restituzione di un primo contingente di pecore agli allevatori che negli ultimi tre anni hanno avuto capi di bestiame predati dal lupo e non ritrovati e per questo non indennizzati dal Parco.
"Il programma sperimentale di restituzione della pecora previsto dal progetto Life Wolfnet - dichiara Nicola Cimini, Direttore del Parco Nazionale della Majella - prevede che nei casi di predazione accertata da lupo, l'allevatore riceva direttamente in azienda capi corrispondenti dal punto di vista della categoria commerciale, a quelli deceduti o dispersi in seguito ad eventi predatori. I capi restituiti all'allevatore sono controllati per gli aspetti sanitari, ed iscritti all'albo della razza Merinizzata Italiana, simbolo dell'ovinicoltura storica in Abruzzo. Con la costituzione del gregge del Parco - conclude Cimini - il Parco Nazionale della Majella gestirà un gruppo di animali che potranno essere, all'occorrenza, ceduti agli allevatori danneggiati che ne faranno richiesta", una sorta di conto corrente fruttifero da utilizzare per ristorare del danno subito gli allevatori, con le pecore utilizzate direttamente al posto del denaro.
Il progetto Life Wolfnet ha come obiettivo la sperimentazione, l'applicazione, la divulgazione e la messa in rete, fra tutti i gestori delle aree interessate dalla presenza del lupo, delle tecniche, sistemi e pratiche più efficaci per assicurare una migliore gestione della specie e dei conflitti con le attività antropiche, fra le quali la zootecnia estensiva svolge un ruolo di primo piano all'interno delle aree protette. In questo quadro la costituzione del Forum permanente con tutti i soggetti che a diverso titolo operano nel settore, rappresenta uno strumento fondamentale per la migliore riuscita del Progetto.
"Attraverso la costituzione di un Forum permanente per gli stakeholder - spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente - sarà possibile far conoscere le finalità del progetto e le attività innovative avviate dal Parco, ciò consentirà anche di stabilire la rete di contatti e collaborazioni di fondamentale importanza per garantire un'adeguata concretizzazione delle misure di mitigazione del conflitto lupo-uomo e di prevenzione delle persecuzioni. Si tratta - prosegue Nicoletti - di un esempio concreto di quelle che intendiamo essere buone pratiche, che possono essere esportate anche in altri contesti ovviamente opportunamente rimodulate sulle caratteristiche territoriali".
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