Vai alla home di Parks.it
 

Patriarchi del Parco della Majella: terminato il 1° censimento

(15 Dic 08) A distanza di oltre 20 anni dal primo censimento sugli alberi monumentali effettuato sul territorio nazionale dal CFS il Parco Nazionale della Majella si appresta a concludere il proprio censimento degli alberi monumentali ricadenti nell'area protetta.
Sono 800 le piante censite grazie anche alla collaborazione del personale del CTA, un risultato più che incoraggiante che evidenzia l'elevato valore dell'area protetta. Si trova a S. Valentino in A.C. la pianta più grande che misura sei metri di circonferenza. Si tratta di un Frassino maggiore, una pianta non comune nell'area protetta, anche se probabilmente anticamente doveva essere più diffusa. Il Comune che può vantare la maggior presenza di alberi monumentali è Pescocostanzo, dove nel bosco di S. Antonio si possono contare più di 400 piante tra aceri montani, peri selvatici e faggi; un tempo questi venivano drasticamente potati conferendo agli alberi il tipico aspetto a candelabro.
Il vecchio albero evoca nell'immaginario collettivo la sacralità della natura. In molti casi è proprio grazie a ciò che si deve la sopravvivenza di alcuni esemplari nel corso dei secoli, in altri casi l'ubicazione ha giocato un ruolo importante, infatti spesso le piante più maestose le troviamo al centro di piazze o in luoghi di ritrovo della comunità come il caso del Pioppo bianco di Palombaro di 4,6 metri di circonferenza situato nella villa comunale del paese. A volte le piante segnano i confini tra i campi o sono situate nelle aie contadine. Ad esempio a Caramanico Terme, territorio con una grande vocazione agricola, troviamo la concentrazione maggiore di roverelle, con esemplari maestosi che si aggirano intorno ai 4 metri di circonferenza, anche se l'esemplare più grande rinvenuto è localizzato sempre nel Comune di Palombaro e misura 5,5 metri di circonferenza. La pianta fu censita nel 1982 dal CFS e misurava 5,34 cm. Ci sono voluti ben 26 anni per accrescersi di 16 cm, a dimostrazione che il passare del tempo su un albero non viene ripagato con la dimensione.
Il lavoro realizzato, che presto sarà possibile consultare on line sul sito del Parco e sarà oggetto di una specifica pubblicazione, vuole essere di stimolo per una maggior tutela di questi patriarchi in
una Regione Verde, come spesso viene definito l'Abruzzo, completamente assente da questo punto di vista rispetto alla maggioranza delle altre Regioni che hanno legiferato apposite leggi di tutela di questi patriarchi.
Patriarchi del Parco della Majella: terminato il 1° censimento
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente Parco Nazionale della Maiella