Altimetria: h min 235 m slm - h max 435 m slm
Lo Statuto dell'Ente (PDF - 43 Kb)
Il territorio compreso nei confini del Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate mostra come caratteristica ambientale peculiare la presenza di boschi continui ed estesi, che spiccano nel più vasto ambito territoriale della fascia alto-padana, dove la gran parte del territorio ha subito drastiche trasformazioni antropiche.
La vicinanza alle grandi città e alla conurbazione di Gallarate, Busto Arsizio e Legnano, la presenza di una rete stradale articolata (l'area del Parco è servita da due autostrade che collegano Milano con Varese e Como) e la vicinanza di reti ferroviarie fanno di questa zona una delle più appetibili per la fruizione dei verde.
Il territorio dei Parco, sotto il profilo morfologico, può definirsi un pianalto costituito da depositi morenici succedutisi nelle diverse glaciazioni e presenta due aspetti fondamentali: un'area fortemente incisa da vallecole con prevalente andamento nord-sud nei settori meridionale e occidentale e un'area con andamento altimetrico più dolce nei settori settentrionale e orientale. L'area boscata rappresenta circa l'85% del territorio del Parco, mentre le aree a conduzione agricola riguardano il 10% dell'intera area protetta.
La vegetazione è quella tipica della brughiera lombarda, costituita prevalentemente da pino silvestre che forma boschi puri o misti, in consociazione, questi ultimi, con farnia, castagno, robinia, carpino, betulla, olmo, acero, concentrati soprattutto sulle morene più antiche ferrettizzate, owero composte da terreno argilloso ricco di ossidi e idrossidi di ferro.
Le vicende storiche e l'elevato grado di frazionamento della proprietà hanno fatto sì che i boschi presentino ovunque caratteristiche di irregolarità. L'inserimento di specie arboree di provenienza esotica e di quelle a elevata produzione legnosa, come la robinia, il pino strobo, la quercia rossa, ha condizionato lo sviluppo naturale dei boschi.
La passata attività venatoria, la pressione urbana, la mancanza di fonti di abbeveramento costanti limitano invece le potenzialità dei territorio sotto il profilo faunistico. Il popolamento ornitico del Parco è comunque diversificato: sono state censite 96 specie distribuite nel corso del ciclo annuale, di cui 58 specie nidificanti. Spicca innanzittutto la presenza di 4 specie di rapaci diurni nidificanti (astore, falco pecchiaiolo, sparviero, poiana, gheppio), che condividono l'ambiente riproduttivo con altre specie di notevole interesse naturalistico per la loro attuale rarefazione e per l'interessante ecologia, quali il succiacapre, il rigogolo e la cincia dal ciuffo.
Accanto agli abitanti della pianura antropizzata, sono sorprendenti le forme di vita che costituiscono la fauna del Parco. Le più conosciute sono i Vertebrati, ma non bisogna dimenticare le moltitudini di Insetti e Microrganismi che abitano il suolo boschivo, i Bioriduttori. Tale nome definisce la fondamentale opera di smontaggio e riciclaggio della materia organica condotta da questo esercito di piccoli consumatori, il loro interessante lavoro riporta sostanze ed energia vitale in ciclo nella catena alimentare.
Per conoscere meglio la flora del parco è necessaria una distinzione tra vegetazione reale e vegetazione potenziale, ovvero la flora che si verrebbe a costituire in un ambiente se in esso venissero a mancare tutte le azioni di disturbo da parte dell'uomo ed il clima si mantenesse costante.
All'interno del Parco Pineta sono presenti grandi aree boscate intervallate, e spesso circondate, da fasce di terreni agricoli. Questa distribuzione "a macchia di leopardo" è molto importante perché crea delle zone di contatto tra bosco e campo in cui la fauna può trovare cibo e rifugio.