Il nome del Parco deriva da un'antica struttura utilizzata a scopo venatorio per l'uccellagione, attività praticata dal XVI nell'alta Lombardia e nel Veneto, oggi vietata. Il "Roccolo" era quindi una postazione di caccia comprendente un capanno o un edificio a forma di torre, circondata da una struttura vegetale, molto spesso di carpini, creata appositamente per attirare gli uccelli.
Il Parco del Roccolo riveste un ruolo territoriale ed ambientale di notevole importanza in un comprensorio altamente urbanizzato come quello dell'Alto Milanese, rappresentando un fondamentale corridoio ecologico di collegamento fra il fiume Ticino e il fiume Olona.
Il territorio del Parco è composto in prevalenza da aree agricole, irrigate grazie ad un complesso sistema di rogge derivanti dal Canale Villoresi.
Il Canale Villoresi, realizzato su progetto dell'Ing. Eugenio Villoresi nel 1891, trae le sue acque dal fiume Ticino per irrigare un'ampia fascia di pianura milanese fino al fiume Adda, dove termina. Da questo Canale nel territorio del Parco partono tre derivatori "secondari" che portano le acque verso i territori più a sud. Di particolare interesse è il canale secondario di Corbetta che si dirama dal Villoresi in località "Quattro bocche" a Busto Garolfo.
Nel Parco, inoltre, si trovano anche alcuni laghi derivanti dall'attività estrattiva.