Come tutti i luoghi che nei tempi passati rappresentavano riserve reali di caccia, Ficuzza è stata oggetto di una conservazione a fini diametralmente opposti a quelli attuali: la selvaggina e i boschi erano del re, e venivano conservati per il re.
L'ambiente più significativo dal punto di vista ecologico è senz'altro quello rupestre che, a causa delle difficili condizioni d'alta montagna, presenta forti escursioni termiche fra giorno e notte e venti battenti che disseccano i suoli.
Il bosco è il regno delle cinciarelle, delle cinciallegre e di una miriade d'altri uccelli, delle upupe, delle ghiandaie, dei merli, dei nibbi bruni, degli uccelli insettivori come il rampichino e il picchio rosso maggiore, e ancora dei rapaci come il nibbio reale che si sposta tra le praterie e il bosco.