Presentazione:
Percorso ad anello lungo il sentiero CAI 705 e il CSA (Cammino di S.Antonio) che tocca le località Scruno di sotto, Casone Nuovo, Banzole, Passo della Prè e Tramosasso.
Lunghezza: km 6.2 Dislivello: 423 m Difficoltà : Medio. Percorso e traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/tossignano-rio-sgarba-banzole-passo-della-pre-tramosasso-tossignano-39157453
Note informative: La salita alle Banzole e la discesa dal passo della Prè risultano impegnative in caso di terreno bagnato e scivoloso. Percorso non consigliato dopo piogge abbondanti.
Descrizione percorso:
Si parte dal centro del paese di Tossignano (m 260), dove c'è la possibilità di parcheggiare l'auto dopo la piazza centrale, dove c'è anche una fontana per fare acqua.
Ci si incammina entrando nel cuore del paese, dalle origini remote risalenti al VI secolo quando era presente una Pieve; fino al 1181 rimase sotto il controllo dei vescovi di Imola. Nella sua storia è stato oggetto di contesa tra le famiglie Guelfe e Ghibelline fino a quando non fu distrutto dall'esercito imperiale. Nel 1198 Bologna ne fece il capoluogo di quaranta comuni. Nel 1408 divenne territorio della Santa Sede e dal 1424 di Filippo Maria Visconti, duca di Milano. Alla fine del '400 Caterina Sforza restaurò la rocca che fu occupata da Cesare Borgia e poi dai Veneziani. Nel 1530 il paese fu ripreso da Ramazzotto Ramazzotti e messo a ferro e fuoco per poi essere ripreso dagli Imolesi. Altre famiglie che hanno avuto Tossignano sono state i Marchesi Spada e i Marvelli Tartagni. Dopo il passaggio di Napoleone torno allo Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale, nel settembre 1944 Tossignano fu presidiata per 12 giorni da forze partigiane che scacciarono i tedeschi. All'inizio del '45 una formazione di partigiani della XXXVI Brigata Garibaldi, entrò in paese e lo tenne fino all'offensiva dell'aprile 1945. l paese fu sottoposto ad un massiccio bombardamento da parte degli alleati, causando la sua quasi totale distruzione. (la Cassino di Romagna).
Ciò nonostante il paese fu ricostruito dai suoi abitanti e oggi si presenta con elementi architettonici e palazzi di pregio, come il Palazzo Baronale (risalente al XVI sec. e residenza della famiglia nobile Altemps) che ospita il nuovo Museo Geologico del Parco; l'Ostello ( Ex sede municipale) in grado di ospitare i pellegrini del Cammino di S. Antonio; la chiesa di S. Girolamo (1858) e i resti della Rocca Sforzesca ( antecedente al 1198 ) da cui si gode di un panorama bellissimo.
Si esce dal paese passando dall'antica porta Fiorentina e attraversando la strada, che sale da Borgo Tossignano, per prendere la strada delle Selciate (un tempo consentiva ai gessaroli di raggiungere la cava nella gola del Rio Sgarba) Il percorso segue un crinale panoramico, con vedute verso la valle del Santerno e verso i boschi del versante Nord della Vena del Gesso. Lungo la ripida discesa ecco apparire, sulla destra, anche la Gola del Rio Sgarba, con le sue pareti terrazzate dai lavori della cava.
La vegetazione è caratterizzata, oltre che dai coltivi, da arbusti mediterranei come la ginestra, il prugnolo e il biancospino. Alcuni esemplari secolari di quercia caratterizzano i primi metri della discesa.
Si raggiunge Via della Rocchetta(m 88), in corrispondenza del ponticello sul Rio Sgarba, e la si segue verso la collina, superando l'allevamento Tedaldi. Arrivati al cancello della ex cava SPES si trova un pannello illustrato che spiega le peculiarità di questo luogo, visitabile, per motivi di sicurezza, solo con una Guida Parco.
Si prende il sentiero in salita che riprende la vecchia strada per le Banzole. La salita è regolare ma con il fondo profondamente segnato dal passaggio dell'acqua e delle moto da cross. In questo tratto sono presenti diversi esemplari di rusticano, che in estate sono carichi di dolci frutti rossi o gialli. Tornante dopo tornante si prende quota fino a raggiungere un bel punto panoramico sulla sottostante gola. Poco oltre un passaggio caratterizzato da una recente frana richiede attenzione. Si raggiunge quindi il bosco, in corrispondenza dell'incrocio con una sterrata, il sentiero prosegue di fronte continuando a salire fino ai ruderi de Le Banzole (m325). Le Banzole furono anche casa del poeta Oriani è rimasta nella memoria popolare come luogo di un attacco del "Passator cortede re della strada re della foresta". Pur risultando ormai un rudere, è facile comprendere la maestosità del complesso che è circondato da un parco con sempreverdi tra cui spiccano alcuni cedri. Il bosco che circonda Le Banzole è caratterizzato da essenze dal clima fresco e umido, con carpini, querce, e castagni.
Si prosegue, lungo il largo percorso, fino ad un bivio sulla Dx che si segue raggiungendo velocemente il Passo della Prè o della Rocchetta (m 384). Qui inizia il sentiero di crinale dell'Alta Via dei Parchi, che sale al Monte del Casino. Tutta questa zona del versante, fu occupata dai tedeschi che crearono trincee e postazioni per mortai e mitragliere. Seguendo il crinale è ancora facile individuare queste postazioni anche se si presentano parzialmente riempite di terra e vegetazione.
L'itinerario descritto prosegue, invece, scendendo lungo una cengia rocciosa, (fare attenzione in caso di pioggia o fondo umido) fino al margine di un campo ai piedi della parete. Inizia una veloce e a tratti ripida discesa, in mezzo alla vegetazione prativa, fino a raggiungere i 140 metri della Gola del Tramosasso (versante Sud del Rio Sgarba) . Si inizia a salire, raggiungendo i vigneti della Cantina Tramosasso e un bivio a Dx che con gradini fa salire verso Tossignano. La salita è ripida e richiede attenzione per il passaggio di una frana dagli enormi blocchi di gesso, staccatesi dalle parete pochi anni fa. Nell'ultimo tratto di salita, ai piedi della rupe, è possibile vedere una grotta e un caratteristico sottoroccia, utilizzate come rifugio durante la seconda guerra mondiale.
Arrivati alla sommità della salita, i più atletici potranno salire per roccette ai resti della Rocca Sforzesca e ammirare il panorama sulla Riva di S.Biagio, Monte Battaglia e la valle del Santerno.
Proseguendo invece lungo il sentiero principale, si raggiunge brevemente il parcheggio, dove di sono lasciate le auto. Eventualmente la Rocca è raggiungibile dal centro del paese salendo la scalinata, di fronte alla piazza, o seguendo la strada che porta alla chiesa di S. Michele Arcangelo.
A cura di: GAE Schiassi Stefano