(13 Gen 23) Nel Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola durante le attività di conservazione ed i sopralluoghi del progetto Life4Oak Forests LIFE16NAT/IT/000245 è stata rinvenuta all'interno di un'aea di progetto Life, una bomba da mortaio di 3 pollici, inglese, della Seconda Guerra Mondiale.
La bomba è stata, in seguito ad un primo sopralluogo, messa in sicurezza dal Comando dei Carabinieri di Casola Valsenio. In un momento successivo, il mortaio è stato rimosso dall' 8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti di Sede di Legnago (VE). Gli arteficieri, accompagnati da due Medici Volontari della Croce Rossa Italiana, si sono recati sul posto e hanno provveduto a prelevare la bomba di mortaio, in totale sicurezza, e a trasportarla in una cava della zona per farla brillare.
Il mortaio da fanteria o lanciabombe fu ideato, proprio, per provvedere alla necessità di dotare la fanteria di un'arma leggera, di facile impiego, efficace anche se non di grande precisione, consentendo tiri curvi, in modo da eliminare qualsiasi angolo morto. In questo caso, si ipotizza che la bomba sia caduta con un angolo di gittata non corretto, rotolando sul terreno senza esplodere.
Questo ritrovamento è una delle tante testimonianze della presenza della Linea gotica su questo territorio. Si tratta di una linea difensiva costruita ad opera dei Tedeschi a partire dal 1943 che partiva dal Tirreno per arrivare all'Adriatico, attraversando le Alpi Apuane e poi l'Appennino modenese, bolognese e pistoiese, fino al torrente Senio ed alla foce del Reno. In questo modo, i tedeschi riuscirono a bloccare l'avanzata del fronte e a mantenere il controllo della Pianura Padana, bacino di rifornimenti per la Germania.
Nel territorio romagnolo, i granatieri tedeschi, che erano in ritirata, si arroccarono lungo la Vena del Gesso del lato sinistro della valle del Senio che da Borgo Rivola arriva a Tossignano. Riuscirono a trasformare questo territorio fatto di gesso in un baluardo difensivo, sfruttandone l'orografia e la sua forma a loro vantaggio. Costruirono centinaia e centinaia di postazioni di controllo: per quattro mesi il corridoio tra la Vena del Gesso e il fronte di Casola fu teatro di guerra. Un recente censimento, grazie all'iniziativa della Comunità del Parco e dell'Unione della Romagna Faentina, ha messo in evidenza la presenza di 200 trincee in meno di 20 km di sviluppo del territorio.
Per approfondimenti sulla Linea gotica, si invita a guardare il video documentario "Fronte di Gesso", una produzione del Comune di Riolo Terme - Assessorato al Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e alle Politiche giovanili.