(15 Mag 24) Nell'ambito del programma di ricerca del centro nazionale della biodiversità "National Biodiversity Future Center (NBFC)", a valere sulle risorse del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), è stata finanziata la proposta progettuale presentata dall'Ente Parchi e Biodiversità Romagna sullo studio della meiofauna delle acque carsiche della Vena del Gesso Romagnola.
Lo studio della biodiversità è di fondamentale importanza per comprendere appieno gli habitat e riveste un ruolo particolarmente significativo nell'ambiente sotterraneo, dove sono presenti numerose specie ancora sconosciute. Obiettivo principale del progetto è dunque quello di conoscere la biodiversità presente all'interno di un'area protetta, attraverso strumenti innovativi e in piena collaborazione e sinergia con i ricercatori dell'NBFC. Le comunità meiofaunali ipogee, infatti, che comprendono gli organismi che abitano i sedimenti d'acqua dolce, sono tra le meno studiate all'interno delle grotte. Ciò porta a una sottovalutazione della biodiversità sotterranea, che è già scarsamente indagata.
Uno studio che descriva l'intera comunità meiofaunale ipogea di un'area così peculiare come quella della Vena del Gesso Romagnola non è mai stato realizzato. Per indagare la meiofauna ipogea di 20 laghetti sotterranei, saranno utilizzate tecniche di metabarcoding, una tecnica che consente l'identificazione simultanea di molti taxa all'interno dello stesso campione.
Considerando che la fauna ipogea spesso contiene specie endemiche e ancora non descritte, lo studio porterà a un notevole aumento delle conoscenze sui gruppi target. Attraverso l'analisi dei dati raccolti, sarà così valutata la qualità delle acque ipogee della Vena del Gesso Romagnola utilizzando la meiofauna come bioindicatore. Nell'ultimo periodo del progetto, verrà infine redatto un piano di monitoraggio periodico che utilizzerà le tecniche sperimentate per il controllo dello stato della qualità delle acque e della biodiversità che abita questi ambienti.
Primo passo del progetto MEIOGYPSOS è stato quello di indire una borsa di studio per un giovane laureato che possa crescere e fare esperienza nel mondo della ricerca e in sinergia con un'area protetta. Vincitrice del bando è risultata essere Petra Cattano, laureata in Scienze Naturali con lode all'Università di Bologna, che per 20 mesi si occuperà del progetto in piena sinergia con i tecnici dell'Ente e in collaborazione con l'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) partner dell'NBFC.